Le speranze di Marco Mezzaroma, le promesse di Alberto Bianchi, una tradizione di prestigio da rispettare e possibilmente migliorare. Niente di tutto questo. Fino ad oggi, i risultati del settore giovanile della Salernitana si stanno rivelando un autentico flop. A 360 gradi. Con qualche timida, piacevole, voce fuori dal coro che più che un’eccezione rappresenta una speranza. Ma comunque non certo in linea con quelle che erano le ambizioni del club granata che attraverso il suo co-patron Mezzaroma aveva sempre parlato di un sogno da cullare: quello di vedere un giorno un prodotto del settore giovanile esordire in prima squadra. A quanto pare, quel giorno è ancora lontano, molto lontano, lontanissimo da venire.
Le giovanili granata, infatti, impegnate nei rispettivi campionati di appartenenza ristagnano nelle zone basse, bassissime delle proprie classifiche. La punta dell’iceberg è rappresentata dalla formazione Primavera. Quella che era seempre stata il fiore all’occhiello del club granata ai tempi della gestione Coscia con Aliberti presidente. Quella che dovrebbe comunque essere la fucina delle nuove leve. IL volano della società e magari a cui attingere per rimpinguare la rosa della prima squadra niente di tutto questo. La formazione allenata per il secondo anno consecutivo da Marco Savini occupa mestamente il penultimo posto in graduatoria all’ottava giornata di campionato con soli tre punti in classifica, frutto di un successo e qualcosa come sette sconfitte sette. Soltanto il fanalino di coda Frosinone ha fatto peggio. C’è di più. I granatini incassano gol come piovesse. La difesa più che bucata è un’autentica gruviera: gli avversari passeggiano e segnano come se giocassero a tennis. L’ultimo ko, sabato scorso a domicilio ad opera della Roma di De Rossi con un perentorio 6-1. E poi le imbarcate contro Inter e Milan (questa in Coppa Italia ndA). Chiarimao subito una cosa: salta agli occhi a vedere il campionato primavera che il torneo è diviso sostanzialmente in due tronconi. Forse anche te. In cui le squadre di prima fascia sono quelle di club come Atalanta, Roma, Inter, Genoa e la sopresa Entella. Fatta eccezione per quest’ultima, tutte società che hanno sempre avuto grandissima tradizione sul settore giovanile. Poi una fascia media ed infine quella di coda. Peccato che la Salernitana figuri mestamente in quest’ultima senza nessuna realistica speranza di risalire la china. Non certo una bel biglietto da visita per il sodalizio di Via Allende, men che meno per il fiore all’occhiello che era in un passato neanche tanto remoto il settore giovanile granata. Il tutto stride ancora di più se si prendono in prestito le parole di Alberto Bianchi che ai nostri microfoni, soltanto a luglio scorso tradiva fiducia sul futuro dei granatini con obiettivi mirati frutto anche di scelte dolorose, ma obbligate. Lo stesso Bianchi appena l’inverno scorso aveva provato a giustificare l’andazzo non certo esaltante delle giovanili con traguardi prioritari del club che una volta raggiunti, come poi ha concretamente fatto, avrebbe puntato e forte sulla linea verde. Niente di tutto questo. Con brutte figure a cui sono esposti i ragazzini, gli unici ad essere i meno colpevoli, in giro per l’Italia. In giro, invece, si vede Bianchi che sabato scorso mentre la Primavera prendeva sei ceffoni in pieno volto a Salerno ad opera della Roma era a Latina al seguito della prima squadra. Probabilmente era già in terra pontina per vedere la gara tra Latina e Fiorentina del girone A del campionato primavera. Peccato che il match lo avessero spostato alla domenica.