FONDERIE PISANO: PRESIDIO DAVANTI AL TRIBUNALE

Una delegazione di lavoratori delle Fonderie Pisano si è ritrovata dinanzi Palazzo di Giustizia a Salerno, per un’ulteriore manifestazione in merito alla loro situazione che “crea preoccupazione e paura per un futuro incerto”. Con loro vi erano anche i sindacalisti Cgil, Francesca D’Elia e Anselmo Botte. Secondo la D’Elia: “Pensiamo che passi avanti sono stati fatti, rispetto al primo incontro di luglio al Ministero dove fu formulata l’ipotesi di Campagna per la delocalizzazione, che però si dimostrò unilaterale. Sarà importante, secondo noi, fare un ulteriore approfondimento in Regione nelle prime due settimane di dicembre. Auspichiamo che si inizi a stringere il cerchio sulle ipotesi di dove delocalizzare l’impianto, per andare poi a discutere con gli amministratori, le comunità locali e le associazioni del territorio. Oggi è fissata l’udienza del Riesame. Il clima all’interno della fabbrica è al momento abbastanza tranquilla proprio perché siamo riusciti ad ottenere una integrazione a reddito che non tiene in ansia i lavoratori sulla prospettiva quotidiana; però non viene meno l’obiettivo della delocalizzazione”. “Siamo qui – rimarca Botte -con uno striscione che è emblematico: la cassa integrazione non è lavoro. Abbiamo ottenuto questo strumento che ci consente di affrontare senza molta ansia questo periodo, ma l’obiettivo vero è riprendere a lavorare in sicurezza e nella legalità. Oggi è una di quelle giornate nelle quali si potrebbe decidere in tal senso”. Ad affrontare la questione delle Fonderie, anche il procuratore della Repubblica, Corrado Lembo a margine della conferenza stampa di presentazione del Concerto per gli auguri di Natale, che si è tenuta questa mattina nell’Aula Parrilli di Palazzo di Giustizia di Salerno. “Come cittadino – ha detto Lembo – posso anche esprimere la mia solidarietà per i lavoratori delle Fonderie Pisano e per l’esigenza di assicurare il lavoro a tutti, perché si tratta di una esigenza costituzionale. Come magistrato devo adempiere ai doveri che sono connessi alla mia funzione insieme con i miei colleghi e quindi devo assicurare il rispetto delle leggi perché questo è il compito che è demandato all’ufficio di Procura”.

Autore dell'articolo: Marcello Festa