Qualcuno ricorderà la barzelletta resa celebre da Gigi Proietti del diciotto, diciotto, diciotto, ma in questo caso, in casa granata, c’è poco da ridere. La Salernitana si assesta a quota 18 in classifica dopo il pari beffa con la Pro Vercelli di ieri sera all’Arechi, a due sole lunghezze di vantaggio dai play out e sei dai play off. Ma il numero 18 torna ricorrente anche alla voce delle reti: realizzate e subite. Tante sono quelle fatte da Coda e Comagni, altrettante quelle subite da Bernardini e soci. Ma se l’attacco, che potrebbe oggettivamente comunque fare molto di più, si è già beccato i rimbrotti di Lotito, un’attenta analisi va fatta sul pacchetto arretrato granata. La Salernitana continua ad incassare gol con una frequenza disarmante. Più di uno a partita, tanto per intenderci. Ieri sera Donnarumma, autore del gol che aveva illuso la torcida granata, si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni che fanno riflettere, rimarcando che ci sono squadre che fatto un gol sono capaci di capitalizzarlo. La Salernitana no, evidentemente. Al di la del j’accuse dell’attaccante resta il problema oggettivo della solidità del pacchetto arretrato. Difesa che prende gol quasi come una gruviera. Sui calci piazzati, in uscita sulle ripartenze. Insomma un po’ ovunque. Quello che desta le maggiori perplessità però è la scelta degli uomini davanti a Terracciano e la loro posizione in campo. Il trainer granata ha deciso epr una difesa a “3” o a cinque che dir si voglia e s’intestardisce a far giocare molti elementi fuori ruolo. Perico non è un centrale e gioca da centrale, Bernardini non è un centro sinistra e gioca a sinistra. Fin quando l’impiego fosse dettato da condizioni di necessità nulla quaestio. E invece ti accorgi che questa rosa ha nel pacchetto di centrali difensivi una piacevole ed insolita abbondanza. Luiz Felipe, Tuia e Mantovani sono tutti centrali difensivi di ruolo. Il brasiliano ha mostrato di essere utile proprio sul centro sinistra, Tuia quasi mai impiegato nella sua posizione ideale. Mantovani finito in naftalina dopo un avvio di oscar ed una sola partita con qualche appannamento in cui ha pagato – forse – per essere un giovane vecchio… Chissà. Ironia della sorte proprio il tecnico della Pro Vercelli, Moreno Longo che ha avuto Mantovani nelle giovanili del Toro ha tessuto le lodi del difensore capitolino, ammettendo che il suo ruolo ideale è in una difesa a tre. Ma evidentemente Sannino ha fatto altre scelte. Sta di fatto che Longo giocando con questo modulo avrebbe fatto carte false per averlo con se.
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