Ogni cosa a suo tempo. Saggezza antica, ma sempre attuale. La Salernitana di oggi non può perdersi in chiacchiere, non può affidarsi ai proclami di Lotito che agita lo spettro della rivoluzione a gennaio per smuovere la coscienza di qualcuno, non può nascondersi dietro le frasi fatte, dietro gli alibi della sfortuna, degli arbitraggi poco felici che sono il ritornello a cui spesso ricorre il diesse Fabiani. Non è il momento per soffermarsi sulle dichiarazioni di Sannino, con cui il tecnico ha confermato il suo smodato interesse per alimentare e tutelare il proprio “ego”, purtroppo non c’è molto tempo neanche per Bollini, chiamato a due giorni dalla trasferta di Bari a provare a rivitalizzare una squadra esaurita e prosciugata da tre mesi di cura Sannino, costruita male e non messa nelle condizioni migliori per esprimere le sue potenzialità, comunque superiori a quanto ora dica la classifica. C’è, però, un dato inconfutabile. Questa squadra ha diciotto punti in classifica dopo diciassette giornate e questa è la realtà da cui non si può fuggire e che non si può addolcire. Hai voglia a prendertela con la sfortuna, con gli arbitri o con altri fattori: la realtà dice che la Salernitana è in piena bagarre salvezza, costretta ancora una volta ad una rincorsa per provare a tenersi fuori dalla mischia, ed alle prese con un calendario che non le concede respiro. Dopo Bari, ecco Frosinone. Un’altra trasferta, ancora più difficile perchè i ciociari sono secondi in classifica ed hanno più certezze rispetto ai pugliesi di Colantuono. La Salernitana ha un disperato ed improrogabile bisogno di punti perchè solo con i risultati si può migliorare nel morale e nella classifica e si può dare sostegno a certe affermazioni. Lotito e Fabiani hanno sempre ostentato una grande sicurezza circa il fatto di aver allestito una squadra più forte dello scorso anno, ma il campo, per ora, ha detto altro. Certo, non si sta qui a negare che la Salernitana non sia stata sfortunata in alcuni frangenti, ma nemmeno si può raccontare che questa squadra sia un orologio perfetto, dai meccanismi ben sincronizzati, e che solo per un mero capriccio della sorte o per una cattiva predisposizione nei suoi confronti della classe arbitrale sia rimasta impelagata nella zona calda della classifica. Da un anno e mezzo, cioè da quando è tornata in B, la Salernitana deve fare i conti con una classifica asfittica, preoccupante, a tratti allarmante. Non è questo che la tifoseria salernitana sperava e non è ciò che meriterebbe per il sostegno garantito al club ed alla squadra. Ecco perchè, adesso più che mai, non servono le parole, le promesse, le giustificazioni: servono i fatti, i punti, i risultati. Domani a Frosinone, poi contro Carpi, Avellino e Perugia toccherà a Bollini ed alla squadra. Dal primo gennaio, poi, toccherà alla società agire tempestivamente ed efficacemente sul mercato per rimediare agli errori estivi, allestendo una rosa più omogenea e più in linea con ciò che richiede il campionato cadetto. Occhi aperti, nervi saldi e capacità di rispondere celermente alle esigenze della squadra per soddisfare anche le aspettative legittime della piazza. Insomma, niente sogni ma solide realtà. E’ da sempre lo slogan di Lotito che, però, dovrebbe capire che a Salerno c’è voglia di sognare, a patto che i sogni poggino su basi solide.
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1 commento su “SALERNITANA: ORA SERVONO I PUNTI”
alfonso
(Dicembre 10, 2016 - 7:44 am)si i punti,ma di sutura hahhahah siete solo ridicoli,societa’ vergognosa via da salerno tuttiiiiiiii,siete la distruzione della nostra salernitana e ricordate mai vostra
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