Prima di tutto non prenderle. Anche per questo le priorità del mercato si concentrano e si dovranno concentrare sulla difesa. Che sia a tre o a quattro poco importa. Contano poco i moduli e ancora meno i sistemi di gioco. Cambiano i fattori ma il prodotto resta sempre lo stesso. Basti pensare che lo scorso anno la Salernitana ha chiuso la stagione con la quarta peggiore difesa del torneo cadetto e ben 62 reti al passivo. Peggio hanno fatto solo il Como (64), il Brescia (64) e l’Avellino (66). Nuova stagione, vecchie magagne. Anche quest’anno infatti, al giro di boa, le cose stanno più o meno allo stesso modo. La Salernitana con 27 reti al passivo ha la quint’ultima difesa del campionato; davanti ad Avellino (28), Brescia (28), Ternana (30) e Trapani (31). I numeri dicono che, moduli a parte, andrebbero cambiati gli interpreti. Bisognerà ingaggiare difensori più forti. I vari Bernardini, Schiavi e Tuia erano stati rimandati per non dire bocciati al termine dello scorso torneo, quando Menichini anche per sopperire alle defaillanches dei “big” si era affidato alle potenzialità dei giovanissimi come Empereur e Bagadur entrambi “sbolognati” a fine stagione. Rispetto ad allora la situazione è per certi aspetti peggiorata in quanto, alle riconfermate difficoltà degli stessi Bernardini, Schiavi e Tuia, si sono aggiunte le assenze di Bagadur ed Empereur mal sostituiti dagli altrettanto giovani Mantovani e Luiz Felipe che stanno facendo rimpiangere tanto brasiliano quanto il croato.
Sarà anche per questo che Bollini ha deciso di schierare al centro della difesa un terzino di ruolo come Perico, ripescando Laverone, ora in partenza, per coprire la fascia destra. E così in tanti ora rimpiangono anche Colombo… L’unico, vero, rinforzo resta Gigi Vitale che ha preso il posto di Franco. Troppo poco per poter immaginare un cambio di passo rispetto al disastroso campionato scorso, a quella difesa-colabrodo che aveva messo in serio dubbio la permanenza in cadetteria, vanificando in parte la straordinaria vena realizzativa del tandem Coda-Donnarumma. Per questo oggi la società sta provando a correre ai ripari, dragando in lungo e in largo il mercato dei difensori, in particolare la ristretta cerchia di quelli bravi e affidabili: giocatori in grado di assicurare, a prescindere dal modulo, dagli equilibri della squadra, dalla capacità di filtro dei centrocampisti e dalla propensione al pressing degli attaccanti, un rendimento affidabile. Difensori che sappiano prima di tutto…difendere.