Doveva essere la stagione del riscatto, delle zero sofferenze anche la stagione durante la quale, attendendo buone nuove dalla FIGC in tema di multiproprietà, si doveva alzare l’asticella delle ambizioni per prepararsi al grande salto. Erano stati perentori Lotito & CO. al termine della vittoriosa prestazione contro il Lanciano, quella che aveva definitivamente sancito la salvezza della Salernitana. “Certi errori – dissero – non saranno ripetuti. Dateci fiducia e noi allestiremo una squadra in grado di regalare soddisfazioni…”. Ipse dixit, parole scolpite nella roccia. Se possibile si sta facendo ancor peggio perchè, a fronte, di una squadra con più qualità rispetto a quella della passata stagione, quest’anno la Salernitana rischia di fare peggio o, nella migliore delle ipotesi, fare un pochino meglio. La sconfitta maturata all’Arechi contro le riserve della Spal – giusto sottolinearlo – giunta a qualche ora dal naufragio di Trapani ha fatto esplodere la contestazione e acuito una situazione di crisi dalla quale si fa fatica a venir fuori in maniera, per così dire, normale. Questo perchè a differenza dell’anno passato quando la Salernitana, consegnatasi fin da subito ad un campionato di sofferenza, aveva dalla sua la partecipazione e l’incitamento del popolo. In fondo la Salernitana era una matricola, si riaffacciava sul proscenio cadetto dopo qualche stagione, era reduce da un filotto di vittorie di campionato ed era normalmente e legittimamente alta la capacità di comprensione e perdono da parte della gente…Quest’anno no, quest’anno la soglia di sopportazione della tifoseria è decisamente più bassa e lo è, soprattutto, in virtù di quello che si è detto e promesso nel giugno scorso. Valgono a poco anche quelle strane, pericolose e controproducenti commistioni tra dirigenza e parte della tifoseria, quelle promesse o per meglio dire chiacchiere che poi si traducono in bugie quando il campo smentisce clamorosamente tutto e tutti. Quando comincia a grandinare tutti cercano riparo. E’ la legge della vita, non solo del calcio. Così come non sortiscono più alcun effetto le impetuose uscite di Claudio Lotito ora inchiodato da pesanti responsabilità. Non potendo cambiare la squadra, al massimo operare l’ennesima ed inutile rivoluzione in panchina, occorrerebbe, quantomeno resettare e ripartire, abbattere e ricostruire un modello societario migliore di quello che attualmente opera, dimostrando con i fatti e non con le chiacchiere di voler continuare a fare calcio a Salerno, un calcio – se possibile – migliore, non raffazzonato e improvvisato come quello proposto nelle ultime stagioni. A differenza dell’anno passato la salvezza è un traguardo ampiamente alla portata di questa squadra, lo è per proprie capacità e per inefficienze altrui, ma che si approfitti, almeno, di questo intermezzo per cominciare a gettare le basi per un futuro diverso. Solo così Salerno, la tifoseria granata, turandosi ancora una volta il naso, ritornerebbe compatta intorno alla squadra per scortarla verso la salvezza.
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1 commento su “LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO. SERVONO FATTI”
Pasquale Zaccaria
(Marzo 1, 2017 - 11:06 am)Condivido pienamente tutte la considerazioni di Marcello Festa. Però quando dice ”Lotito & CO, per Co si intende Mezzaroma, il quale non mette bocca sull’operato del cognato e poi c’è Fabiani che resta l’innominato e la figura enigmatica di questa società. Nonostante dalle vare disamine tattiche e tecniche che vengono svolte nelle varie trasmissioni televisive, risultano chiare ed evidenti le sue enormi responsabilità, nonostante ciò c’è una sorta di reticenza, oserei dire paura a fare apertamente il suo nome. Perchè? l’omertà sul suo nome e sulle sue enormi responsabilità andrebbero chiarite per il bene di tutti!
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