La vittoria della svolta. A Chiavari la Salernitana ha vinto su un campo difficilissimo, violato solo dalla capolista Spal prima di ieri sera. La seconda affermazione di fila ottenuta dalla squadra di Bollini, che ha inanellato il terzo risultato utile di fila considerando il pari di Benevento che ancora brucia, le consente di allontanarsi dalla zona playout – su cui ha un margine di sette punti – e di riportarsi a meno sei dalla zona playoff, ancora distante ma non lontanissima. La B è il regno dell’imprevedibile e ad undici giornate dalla fine niente è scontato, per cui la Salernitana dovrà essere brava a non staccare la spina per evitare di essere risucchiata da chi la insegue e, al tempo stesso, per provare a mettere un po’ di sale sulla coda a chi la precede. Missione a dir poco stimolante e non certo impossibile se i granata potranno ancora contare su un Massimo Coda in stato di grazia. Come a Benevento anche ieri sera, contro l’Entella, l’attaccante di Cava de’ Tirreni è stato decisivo, determinante, devastante. Sua, e non poteva essere altrimenti, la firma su un successo che ora la Salernitana dovrà far fruttare al massimo nella prossima gara interna, quella di domenica con l’Ascoli per la quale l’Arechi potrebbe indossare l’abito buono e tornare a riempirsi come nei momenti importanti per spingere la squadra di Bollini verso la terza vittoria di fila che, forse, potrebbe autorizzare tutto l’ambiente a cullare sogni di rimonta in chiave playoff. E domenica all’Arechi potrebbe tornare anche Claudio Lotito, assente in occasione della gara col Brescia, atteso da giorni infuocati. La vittoria di ieri della Salernitana gli avrà sicuramente dato la carica per affrontare la duplice battaglia elettorale. Domani sarà il turno della Lega di A, sabato di quella cadetta. Lotito punta ad un posto in Consiglio Federale e sta giocando una partita doppia, ma, intanto, ieri ha visto la Salernitana vincerne una difficilissima e fondamentale in casa del grande ex, Roberto Breda, e domenica spera di chiudere il cerchio e di festeggiare una sua vittoria politica e quella della squadra granata sul campo. Svolta e festa, in quel caso, non sarebbero più vocaboli tabù.
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