SALERNO: ARRESTATO IL “RE DELLO SBALLO”

Non se lo aspettava VITALE Matteo, nato a Salerno il 22.09.1979, residente in provincia di Modena ma di fatto domiciliato a Salerno.

Quando ieri pomeriggio, gli uomini della sezione antidroga della Squadra Mobile di Salerno sono andati a bussare alla sua porta, è rimasto sorpreso, convinto che mai nessuno lo avrebbe cercato qui nella città di Salerno perché la sua residenza ufficiale è nel modenese, a Castelfranco Emilia.

È stato catturato così “Matteo”, per un ordine di carcerazione del Tribunale di Modena e dovrà espiare in carcere una condanna a 5 anni, 11 mesi e 23 giorni di reclusione per diverse violazioni all’art. 73 del DPR 309/90.

Una carriera lunga quella di VITALE, che parte dall’inizio degli anni 2000, quando è parte attiva di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di Cocaina e Hashish insieme personaggi del calibro di Lucio GRIMALDI, Ivan CAMMAROTA, Francesco SALVINI, VILLACARO Vincenzo detto “Ciro”.

Cresce, però, “Matteo” e si specializza nello spaccio della droga dello “sballo”, l’ecstasy, a tal punto che nel 2008, in provincia di Modena, viene trovato in possesso di più di 300 pasticchequantitativo importante per una droga che solitamente si assume in una/due pasticche.

L’MDMA, meglio conosciuta come ecstasy, è fra le droghe che creano maggior allarme sociale, perché legata al cosiddetto “sballo” che ogni anno attira sempre di più giovani di qualsiasi età e condizione sociale.

La vendita delle “pasticche” avviene soprattutto nelle discoteche, dove i ragazzi assumono l’ecstasy per scatenarsi senza freni inibitori e ballare per lungo tempo, con un effetto che mediamente dura più di tre ore e dà una sensazione di benessere e di eccitazione.

Spesso, però, la droga dello sballo, agendo sul sistema nervoso, provoca stati di ansia e di agitazione, fino ad arrivare all’alienazione totale ed alla perdita del controllo muscolare.

La corsa del “re dello sballo” è finita ieri, però, quando gli uomini della narcotici lo hanno catturato nella sua casa di via Carlo Aliberti.

Autore dell'articolo: Marcello Festa