Difesa imbattuta da cinque turni, quattordici punti nelle ultime sei gare, con l’ultimo gol subito (su rigore, peraltro) a Benevento un mese fa. I numeri autorizzano a crederci ancora anche perché il campionato è tutt’altro che finito. Con otto giornate da disputare e ventiquattro punti in palio, infatti, tutto è ancora possibile. Dalla testa alla coda della classifica non ci sono verdetti già scritti e l’incertezza che regna sovrana contribuirà a far sì che fino alla fine i giochi resteranno aperti. Ieri i granata si sono ritrovati al Mary Rosy per riprendere la preparazione in vista della trasferta di sabato a Terni. Donnarumma ha svolto un lavoro differenziato: qualche giro di campo per saggiare le condizioni dell’anca uscita malconcia da un contrasto in allenamento per l’ex del Teramo che resta in dubbio per sabato. Ronaldo, cui sono stati applicati sei punti di sutura sopra l’orecchio a seguito del violento scontro aereo con Martin del Cittadella, sarà, invece, disponibile così come Odjer. A Terni il ghanese dovrebbe giocare dal primo minuto. In mediana sarà confermato Minala davanti alla difesa, mentre Zito potrebbe essere preferito sia a Della Rocca, che contro il Cittadella è rientrato dal primo minuto dopo due mesi e mezzo, sia a Ronaldo. In difesa Bittante lascerà la corsia destra al rientrante Perico, ma potrebbe insidiare Vitale per un posto da titolare su quella mancina. In attacco difficile immaginare un turno di riposo per Coda che ritroverà al suo fianco Sprocati. Rosina ed Improta andranno in ballottaggio per la terza maglia, a meno che Bollini non riproponga la soluzione sperimentata a Pisa con Joao Silva esterno. Dopo la gara del Liberati, il calendario concederà una piccola tregua visto che si tornerà in campo il 17 aprile, a Pasquetta. Ci saranno, pertanto, nove giorni per ricaricarsi e prepararsi alle ultime sette fatiche della regular season. La Salernitana sa che a Terni sarà fondamentale fare risultato per restare nella scia di chi la precede per poi giocarsi tutto allo sprint. Dalla gara col Latina a quella di Perugia sarà un mese intensissimo: fame e fiato, testa e gambe e, magari, un’oculata rotazione delle risorse presenti in organico saranno gli ingredienti decisivi per alimentare il sogno di centrare i playoff.
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