Correggere o ricostruire? E’ il dilemma delle neo promosse ed anche la Salernitana, al netto di quelle che sono state fino ad oggi le dichiarazioni della proprietà, non sfugge al dilemma. Correggere il gruppo che ha (stra)vinto in questo campionato, andando a rinforzare l’intelaiatura di base con qualche innesto mirato (ad esempio uno per reparto nda), facendo leva sulla coesione di un gruppo capace di primeggiare e vincere in serie C? O, invece, come spesso si usa fare, ripartire quasi da zero, salvando poco e immettendo tante forze nuove? Sostanzialmente la Salernitana è nelle condizioni ideali per poter decidere se battere l’una o l’altra strada non trascinandosi dietro molti contratti e, di conseguenza, molti giocatori. Dunque toccherà in primis alla proprietà, e un momento dopo al tecnico, quando arriverà, decidere quale strada battere, quale cammino intraprendere. La storia recente racconta, anche quella granata, che non è mai stata un’idea felice resettare tutto dopo la vittoria di un campionato di terza serie (oggi Lega Pro). E’ stato così in passato e lo è, a maggior ragione, anche oggi visto e considerato che le differenze tecniche tra la seconda e la terza serie nazionale si sono notevolmente assottigliate. Fino a qualche anno fa, forse un decennio, tra la serie B e la serie C in tutte le sue articolazioni, c’era quasi un abisso, dunque era inevitabile per le neo promosse rifare tutto appena approdate in cadetteria. Oggi, appunto, non è più così basti pensare, ad esempio a quella che è stata la favola del Frosinone che dopo aver vinto in serie C, cambiando poco/pochissimo ha vinto anche in serie B, ma anche a quanto ha saputo fare il Perugia, a differenza dell’Entella che, avendo deciso di rivoluzionare tutto, è retrocessa. Dunque i numeri, per meglio dire i risultati, danno ragione ai “conservatori”, a quei club che, promossi, decidono di conservare l’intelaiatura storica per poi provvedere a pochi e mirati innesti, agevolati nelle manovre di mercato dalle disposizione sugli “Under”. E dovrebbe, ma l’uso del condizionale è d’obbligo, andare così anche a Salerno dove prima Fabiani e poi a turno Lotito e Mezzaroma hanno dato “fiducia” al gruppo che ha vinto e con pieno merito il campionato; base di partenza sulla quale andare ad innestare “Under” e “Senior” di buona qualità.
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