L’INCUBO DEL “BLUE WHALE”, IL TERRIBILE GIOCO DI MORTE –

La terribile storia di Gianluca Cavalieri che ha perso la vita precipitando dal quarto piano della rampa di scale interna alla biblioteca scientifica dell’Università di Salerno, sta facendo sinistramente echeggiare anche a Salerno, e soprattutto tra le aule e i viali dell’ateneo lo spettro del Blue Whale, letteralmente “balena blu”, un gioco di morte che invita i partecipanti ad affrontare una serie di assurde prove come, ad esempio, guardare un film dell’orrore per un giorno intero, incidersi sul corpo una “balena blu” svegliarsi alle 4.20 del mattino, il tutto per 50 giorni. L’ultimo giorno il gioco prevede una provocazione mortale: trovare l’edificio più alto della città in cui si abita e saltare giù. Così gli ideatori di questa terribile moda invitano i partecipanti a togliersi la vita. I ragazzi che si sono lasciati trasportare in questo vortice di orrore, prima di farla finita, lo dichiarano sui social con frasi piuttosto enigmatiche: “Questo mondo non è per noi” oppure “Siamo figli di una generazione morta”. Le autorità russe informano che il Blue Whale, in sei mesi, ha portato al suicidio circa 160 adolescenti ma la moda sta pericolosamente diffondendo anche in altri paesi d’Europa. La polizia russa sta cercando di tracciare una rete attraverso i contatti social dei ragazzi che si sono suicidati per cercare di capire bene chi sta dietro a questa folle moda. E che la terribile moda stia facendo proseliti anche in Italia lo dimostra un episodio avvenuto a Sarno dove, nella serata di domenica in Piazza Cinque Maggio, un ragazzino di 11 anni ha provato a salire sul tetto del teatro “De Lise” attraverso alcuni agganci e scale dell’edificio scolastico adiacente. Pare che il ragazzino avesse già diffuso la voce riguardante la sua partecipazione alla “sfida”. Gli amici notando un’ombra che si dirigeva verso il tetto del teatro De Lise, hanno immediatamente allertato le autorità. L’undicenne, spaventato, si è poi dato alla fuga, facendo perdere le proprie tracce. L’episodio è stato immediatamente minimizzato dai familiari, ma l’incubo di una terribile moda si sta diffondendo.

Autore dell'articolo: Marcello Festa