Fuori i secondi. In tutti i sensi. Prima Lotito, oggi Corradino. I contendenti hanno svelato le proprie candidature alla presidenza della Lega di B. Domani la singolar tenzone che tiene con il fiato sospeso il futuro della cadetteria e pure quello della Salernitana, spettatrice terribilmente interessata. L’eventuale successo di Lotito, infatti, imporrebbe al co-patron di lasciare le quote a Mezzaroma. Fabiani si dice certo della continuità in granata del socio e cognato che è pure consigliere di Lega. La partita è apertissima. Basti pensare che Andrea Corradino, vice presidente di Lega e dello Spezia, sembra ancora in vantaggio su Lotito nel toto-presidente. Il dirigente facente funzioni dopo le dimissioni di Abodi ha ufficializzato la propria candidatura all’Ansa. “Per unire la Lega e trovare una soluzione politica alla nostra governance – ha detto Corradino – Sento il dovere istituzionale e morale di offrire, in prima persona, una soluzione alla complessa situazione che la nostra Lega sta fronteggiando da qualche settimana, nella ricerca della ricostituzione dell’organo di presidenza dopo le dimissioni di Abodi”. Una pausa e aggiunge. “Ho cercato in questi mesi di Vice Presidente facente funzioni di garantire, con senso di responsabilità, rispetto per il ruolo e impegno, la più alta rappresentatività della Lega, supportato dal prezioso contributo dei consiglieri, ai quali ho costantemente riportato le risultanze della mia attività, coadiuvato dall’operato del Direttore generale e della sua struttura”.
Lotito dal canto suo aveva confermato sul quotidiano IL Mattino quelle che erano indiscrezioni che trapelavano già da tempo sulla sua possibile discesa in campo. Il co-patron di Salernitana e Lazio, in caso di successo, avrebbe di nuovo uno scranno in Consiglio Federale dal quale è stato spodestato. Non solo. Lotito sarà costretto a cedere le quote della Salernitana come prevede lo statuto della Lega di B, ha in mente una mezza rivoluzione nel campionato cadetto e può contare su almeno 8/10 club che gli strizzano l’occhio. La battaglia a meno di 24 ore dal voto si preannuncia aspra e quanto mai incerta. In mezzo, infatti, c’è anche la frangia storica di avversari di Lotito capeggiata dal patron del Frosinone Stirpe che finora ha boicottato le precedenti assemblee facendo venir meno il numero legale (15 presenze) per costituirsi. Domani non è escluso lo stesso epilogo. Con possibile matrice diversa. Così come non è escluso il commissariamento della Lega, allo stregua di quanto accaduto con la sorella maggiore di serie A.
A far saltare il banco domani, infatti, potrebbe essere lo stesso Lotito nel caso in cui percepisca rumors negativi. Per essere eletti, infatti servono stavolta il 50% + 1 di voti, vale a dire 12 preferenze: Lotito ed i suoi alleati sarebbero pronti a far saltare il quorum rimandando nuovamente le elezioni. Mossa strategica certamente se la Lega non verrà commissariata come pure ha minacciato Tavecchio in un’informativa inviata a tutti i club cadetti. Se ci dovesse invece essere un nuovo rinvio e non il commissariamento, invece, l’assemblea avrebbe un robusto ricambio di ben sette società su 22, tra questi alcuni club vicini alle idee di Lotito come Pescara e probabilmente Crotone.
L’impressione è che anche domani potrebbe non essere scritta la parola fine sulla telenovela politico calcistica che coinvolge in prima linea la Salernitana. Ovviamente con gravi conseguenze sulla programmazione del club granata.