Chiariamolo subito per evitare ogni tipo di equivoco. Investire sui giovani, se di valore, non significa assolutamente ridimensionare. Anzi. Potrebbe voler dire tutt’altro. Magari l’esatto contrario. Fatta questa premessa scontata per tutti, magari non per qualche trombone stonato dai social, abituato a scrivere sotto dettato e neppure bene, va detto che quello che è stato confermato recentemente dalla società rischia di essere un indirizzo ben diverso. Prima le indiscrezioni trapelate, poi le dichiarazioni di Lotito e Mezzaroma confermano quanto detto da tempo su questa stessa emittente. La Salernitana del futuro avrà un budget limitato rispetto al recente passato, baderà in primis a far quadrare i conti, provando a snellire il tetto ingaggi che ha gravato finora in maniera pesante sul bilancio del club che ha chiuso con un passivo di oltre un milione e mezzo di euro soltanto nell’ultima stagione. Lotito e Mezzaroma sono stati chiari: non intendono rimetterci ogni anno una cifra del genere. Lecito, legittimo, per carità. Sul piano personale e imprenditoriale anche giusto verrebbe da dire. Discorso ben diverso, invece, se ci si confronta con la passione del tifoso. Quello vero: non quello abituato ai soliti slogan del tipo il carro dei vincitori o i soliti disfattisti, tanto per fare qualche esempio. Il riferimento è alla torcida granata, quella a cui si era promesso di alzare l’asticella, di un progetto triennale giunto all’epilogo, di un campionato ambizioso. E invece le premesse sembrano essere di un altro campionato di transizione. Per carità, tutto è ancora in embrione. Tutto è fattibile e perfettibile. Toccherà al management adesso provare a fare le acrobazie per allestire una squadra che possa essere comunque competitiva, sebbene con un portafogli meno aperto del solito. Ecco che saranno indispensabili conoscenze dei giovani e capacità di operare sul mercato. Prima ancora però sarà quasi determinante provare a liberarsi di quei contratti lunghi e onerosi che – allo stato degli atti – rischiano di essere delle zavorre affinchè il nuovo progetto granata possa spiccare il volo. O almeno provarci.
Gira e rigira siamo alle solite. Gira e rigira siamo ai soliti nomi, i soliti noti. Rosina a parte, impossibile trovare qualcuno disposto ad accollarsi il suo ingaggio faraonico, per altri tre anni il discorso cade su Schiavi e Zito. Il primo ha ancora un anno con uno stipendio di oltre 300mila euro; Zito è legato al club granata per altre due stagioni a 180mila euro all’anno. Solo i loro ingaggi gravano per quasi un milione e mezzo di euro nelle casse societarie.
Il problema è duplice. Da una parte l’ostracismo da parte dei giocatori a fare un passo indietro su contratti firmati e depositati, dall’altra la filosofia di Lotito poco incline alla famosa formula dell’incentivo all’esodo. Staremo a vedere.
1 commento su “LA SOCIETA’ CONFERMA LA SPENDING REVIEW”
Enzo M
(Giugno 13, 2017 - 10:04 pm)Ma quanto sopra è il frutto del lavoro di Fabiani per fortuna questa società ha le spalle solide altrimenti con questo modo di fare calcio e mercato avremmo fatto una brutta fine. Siamo saliti dalla lega pro con una zavorra di contratti onerosi e triennali fatti a calciatori che anagraficamente parlando non erano adatti piu’ alla serie B. A gennaio per centrare i playout e non retrocedere direttamente si fece una rivoluzione gravando ancora di piu’ sulla cassa della società con Zito. Quest’anno poi il mercato estivo è stata l’apoteosi degli errori in termini economici. perdiamo Nalini a zero lire, ingaggiamo Rosina , e pur sapendo che avrebbe avuto poco spazio non si cede donnarumma. Si riconferma Schiavi e cediamo Empereur per 300.000 euro questo è vero ma 1 solo anno del contratto di schiavi vale il doppio della cessione di empereur. Di sciuadone non si è capito quasi niente; laverone nostro lo regaliamo e prendiamo Bittante ma stipendio per stipendio non era meglio continuare a pagare laverone che era sottocontratto e forse adesso si poteva anche ricavare qualcosa dalla sua cessione che dare lo stipendio a un prestito come bittante? possibile che la società abbia avvallato tutto questo ? Io non sono nessuno ma sono movimenti in perdita che anche un cieco vedrebbe…e intanto si continua con Fabiani che Dio ce la mandi buona perchè in tutte le società in cui ha lavorato dopo due tre anni le stesse sono falllite.
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