Ha preso il via stamattina davanti alla I/a sezione penale del Tribunale di Salerno il processo a carico del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e di altri 25 imputati scaturito dall’inchiesta della Procura di Salerno per la variante di otto milioni di euro per la realizzazione di Piazza della Libertà, la piazza sul mare dinanzi al Crescent. I fatti risalgono al 2010 quando De Luca era sindaco di Salerno. L’attuale presidente della Giunta regionale della Campania risponde, insieme ai componenti della giunta comunale dell’epoca, del reato di falso in atto pubblico, mentre alcuni dirigenti comunali e imprenditori devono rispondere a vario titolo dei reati di turbativa d’asta e peculato. L’inchiesta della Procura salernitana prese il via dalla variante per un importo di oltre otto milioni di euro in favore della “Esa costruzioni”, per la realizzazione di Piazza della Libertà. La variante si rese necessaria a causa di un imprevisto geologico, una “sorpresa” della falda acquifera, risultata più alta del previsto. Secondo i pm della Procura di Salerno, Guglielmo Valenti e Antonio Cantarella, gli stati di avanzamento e la variante si sarebbero resi necessari per mettere riparo ad un errore effettuato in fase di progettazione. Secondo l’ accusa per quell’imprevisto geologico avrebbero pagato i contribuenti e non i veri responsabili. Nel corso dell’udienza di stamani il Tribunale non ha ammesso la costituzione di parte civile di quattro cittadini salernitani, sostenendo che l’Amministrazione comunale ha manifestato l’intenzione di monitorare il processo per poi esercitare una eventuale azione risarcitoria in sede civile. La prossima prossima udienza è stata fissata il primo dicembre
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