L’emergenza c’è ma non è per tutti. Al momento i disagi derivanti dall’emergenza idrica di cui si sta parlando ormai da giorni riguardano solo ed esclusivamente i cittadini salernitani della zona orientale, non quelli del centro e delle zone alte. La motivazione? Non c’è personale a sufficienza per poter mettere in campo le manovre tecniche necessarie in modo da distribuire il disagio sull’intero territorio. E così accade che alle 22 da Mercatello a Torrione, passando attraverso le zone interne della parte orientale della città, l’abbassamento della pressione, causata appunta dalla scarsità di acqua, determina una totale interruzione della fornitura idrica anche ai piani più bassi, mentre nelle stesse ore, dalla stazione centrale fino al teatro Verdi, comprese le zone alte, quindi zona Carmine e via di questo passo, tutto fila liscio in maniera regolare. Il problema, che si pensava potesse essere gestito in maniera abbastanza semplice e soprattutto non durare troppo nel tempo, ora sta diventando serio, pesante, impattante! Ad oggi la città di Salerno è divisa in due, ci sono cittadini di serie “A” che dell’emergenza idrica che da giorni leggono su quotidiani e ascoltano in tv neanche si sono resi conto, non accusando alcun disagio o disservizio, altri, invece, che stanno vivendo il problema sulla propria pelle anche perchè progressivamente sta arretrando sempre di più l’ora di abbassamento della pressione e di conseguenza della fornitura; prima il disagio partiva alle 23, ora alle 22. Del problema è stata investita anche la Salerno Sistemi che al netto dei tecnicismi che hanno determinato questa decisione, sta ora seriamente riflettendo sulla possibilità di modificare completamente il piano così da ripartire in maniera equanime il problema sull’intero territorio cittadino. Non è escluso infatti che già nei prossimi giorni, persistendo questa situazione, anche su imput dell’amministrazione comunale, la Salerno Sistemi calibri in maniera diversa il suo intervento il che potrebbe permettere, ad esempio, di accorciare il periodo di abbassamento della pressione. Un provvedimento che, allo stato, non sembra più differibile e che al tempo stesso permetterebbe di non alimentare un malessere che comincia a prendere sempre più vigore tra i residenti della zona orientale della città. Della serie “mal comune mezzo gaudio”, è tempo, allora, che l’emergenza idrica non tocchi soltanto una parte della città ma tutta la comunità, questo aiuterebbe anche ad alleviare il disagio in attesa che la situazione migliori.
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