Da una fascia all’altra. Da una sponda all’altra, o quasi, del Bel Paese. Lui sempre al centro. Sempre in mezzo al campo. Sempre presente. E con i galloni di capitano. E’ la storia di Evans Soligo. Dai primi calci nel suo Venezia alla consacrazione andata e ritorno a Salerno. Pronti via ed è subito tempo di amarcord per il centrocampista di Marghera che sabato prossimo si troverà di fronte proprio la Salernitana nel match d’esordio del campionato cadetto con il suo Venezia. Lui capitano dei lagunari, con un lungo passato in granata. Soligo nella sula lunga carriera ha vinto in tutte le categorie professionistiche, dalla C2 alla serie B. In granata è arrivato giovane ai tempi dei costruttori, portato da Antonio Imborgia. Con la Salernitana ha subito sfiorato la promozione in cadetteria (sfumata al Marassi contro il Genoa di Fabiani ironia della sorte…), poi ha vinto il campionato di serie B ai tempi di Di Napoli e… Fabiani, ha giocato per cinque stagioni a Salerno, indossando la maglia granata per 166 volte, divenendo il capitano e segnando anche 10 reti. Poi il passaggio al Vicenza un lungo girovagare con tappa anche a Pagani ed infine la scelta-scommessa di tornare alle origini, nella sua Venezia ripartendo dalla serie D. Un cammino per certi aspetti simile a quello della truppa granata nell’ultimo quinquennio targato Lotito e Mezzaroma. Soligo è ripartito da Tacopina e Perinetti: ha vinto il campionato di interregionale e poi – con Pippo Inzaghi in panchina – ha bissato anche nella lega pro unica. Oggi si ritrova di nuovo in serie cadetta alla tenera età di 38 anni. E sabato prossimo, per uno strano scherzo del destino, il calendario ha riservato proprio Venezia- Salernitana al Penzo come partita d’esordio in B per granata e lagunari. Per Soligo una partita speciale. Per tanti tifosi della Salernitana altrettanto. Sia per i ricordi del Penzo che evocano un netto exploit di 20 anni fa che decretò la definitiva consacrazione dei granata di Delio Rossi verso la promozione in massima serie con un perentorio 3 a 0 targato Di Vaio, Di Vaio e Greco. Il 3 a 0 sulla ruota di Venezia è un colpo frequente per i granata. Stesso risultato infatti nel 1995 con rete di Pirri su punizione, Spinelli ed autorete di Sadotti.
L’augurio è che ci sia il due senza tre. Con buona pace di Soligo, indimenticato capitano granata oggi con i galloni del Venezia.