Aziendalista ma non certamente fesso o, peggio ancora, irresponsabile. Nella conferenza stampa che di fatto ha ufficialmente aperto le danze della nuova avventura cadetta, Alberto Bollini ha messo in chiaro concetti e progetti. Ha intanto chiarito quello che deve essere, che è concretamente, l’obiettivo stagionale della Salernitana: la permanenza in cadetteria. Non lo ha fatto per, come si suol dire, mettere le mani avanti, non è nello stile del personaggio, lo ha fatto semplicemente perchè parametrando il valore del suo gruppo a quello complessivo del campionato cadetto, Bollini ha onestamente fissato nella lotta per evitare la retrocessione l’obiettivo stagionale cui tendere. Un esercizio di grande onestà intellettuale che, probabilmente, non sarà piaciuto nei quartieri alti della dirigenza granata dove con troppa facilità si prova a mischiare le carte, a confondere le idee, a dire e raccontare cose che sono ben diverse della realtà. Giochino che, in maniera eloquente, non attecchisce molto neanche sulla comunità granata, prova ne è il bassissimo numero di tessere-abbonamento sottoscritte fino ad oggi. Numeri non da Salerno. E qui, inevitabilmente, il discorso si complica, si arena, si blocca perchè la proprietà, Lotito in testa, continua a lanciare sempre e soltanto lo stesso messaggio… “abbonatevi ed io saprò come ricompensarvi”, mentre la tifoseria, stanca di dovere sempre essere messa alla prova, vorrebbe, da parte della proprietà, uno scatto d’orgoglio, qualcosa in grado di infiammare la passione che pure esiste e andrebbe soltanto stimolata. E il punto, al netto di quelli che sono fondamentalmente i discorsi tecnici ampiamente chiariti da Bollini, è proprio questo, ovvero il lento ma inesorabile affievolimento della passione granata. La sensazione, insomma, è che si stia procedendo d’inerzia, senza avere ben chiara una prospettiva, un traguardo, con poca ambizione e, di conseguenza, con poco trasporto popolare. Dopo la trionfale cavalcata che ha riportato in pochissimo tempo Salerno dagli inferi del calcio alla cadetteria e due stagioni in serie B scandite da un’incoraggiante progressione, salvezza in extremis al primo anno e decisamente più tranquilla l’anno passato, questo doveva e poteva essere l’anno della consacrazione, l’anno dell’orgoglio, della grande ambizione tanto più che i numeri registrati al botteghino avevano ampiamente collocato la Salernitana, anche in assenza di grandi risultati, sul podio della cadetteria. Sarebbe bastato poco, insomma, per far esplodere la Santa Barbara del tifo ma è successo perchè come giustamente sottolineato da Bollini il traguardo fissato, nei fatti, è solo quello della salvezza, un traguardo legittimo, necessario, ma che sta tremendamente stretto ad una piazza il cui unico difetto è quello di avere sempre voglia di sognare ed emozionarsi; sogni ed emozioni che questo modo di fare e concepire il club stanno lentamente spegnendo. A Bollini, allora, il tremendo compito di smentire previsioni e scettici…..Dimenticavamo, non dovesse riuscirci, saranno servite a ben poco le cose dette e registrate in conferenza stampa. Pagherà lui per tutti!
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1 commento su “L’AMARA VERITA’ DI ALBERTO BOLLINI – ”
Barry Allen
(Agosto 25, 2017 - 8:10 pm)Giuseppe Rossi è disponibile alla riduzione dello stipendio pur di Giocare nella Salernitana.
La riduzione dello stipendio è da intendere nell’ottica dei tanti stop per infortunio patiti da Rossi nel corso della sua Carriera.
Io lo prenderei subito …
Un campione ex fiorentina e ex Villarreal.
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