REVISIONE DEL PUC A SALERNO: LAMBIASE SCRIVE A NAPOLI

“Finalmente, dopo 10 anni dalla sua approvazione (2006), il Comune di Salerno si sta adoperando per la revisione del Piano Urbanistico Comunale. Bisogna registrare e rendere espliciti i risultati ottenuti, verificare se sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati, se sono state attuate le azioni messe in campo. C’è necessità di rivedere le previsioni di espansione edilizia, rapportandole alle recenti esigenze della popolazione.

Il signor Sindaco ci insegna, che il Piano Urbanistico non è solo strumento tecnico. E’ uno strumento prioritario (forse il principale) a disposizione dell’Ente Locale per programmare le opportunità di sviluppo economico-sociale, la valorizzazione e tutela ambientale di un territorio.

Il PUC individua strategie e modalità utili alla realizzazione di nuovi servizi ed attrezzature collettive.

Il PUC programma una risposta adeguata al fabbisogno abitativo.

Il PUC contribuisce a promuovere nuove attività imprenditoriali, a valorizzare quelle esistenti. Stimola e favorisce le azioni e gli interventi (pubblico-privati) per la salvaguardia dell’ambiente e per il risparmio energetico. Crea le condizioni per migliorare la “vivibilità”, la “qualità della vita” in città: “dote” necessaria per rendere “appetibile” il territorio, per attrarre nuovi investimenti.

Gli Uffici Comunali hanno avviato la fase di elaborazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale. Sicuramente svolgeranno un lavoro apprezzabile. Però anch’io voglio offrirei miei modesti suggerimenti al Capo dell’Amministrazione, che spero possano essere utili a migliorare il percorso avviato.

  • E’ indispensabile una indagine puntuale sul patrimonio “disponibile” (case vuote, sfitte, in vendita), prima di confermare le “antiche ed esagerate” previsioni di crescita;
  • è importante capire se il mercato immobiliare è attivo nella compravendita dell’enorme patrimonio di nuove residenze realizzate dal 2006 ad oggi;
  • è necessario censire le “aree di compensazione” in piena disponibilità del Comune per realizzare i nuovi “servizi pubblici” previsti dal Piano (i costruttori , in cambio del permesso a costruire, hanno ceduto gratuitamente migliaia di metri quadrati di terreni, che l’Ente si è impegnato ad attrezzare a proprie spese ed ancora non l’ha fatto);
  • è utile definire lo stato di attuazione dei comparti edificabili (i comparti realizzati sono meno della metà rispetto a quelli previsti; evidentemente non c’è esigenza né convenienza economica ad investire);
  • è indispensabile la mappatura della “rete di fognature” da allegare agli elaborati di Piano (nessun Ufficio è in possesso di una “piantina” completa del sistema fognario cittadino);
  • sarebbe utile avere una indagine puntuale sullo stato di attuazione delle Grandi Opere Pubbliche, per tentare di superare i problemi che ne ritardano il completamento”.

Autore dell'articolo: Marcello Festa