Bollini ha garantito personalmente per Alessandro Rossi, mentre Claudio Lotito ha promesso l’arrivo di Crecco, pupillo dell’attuale tecnico granata ai tempi della primavera biancoceleste. Se Lotito già pensa al mercato a fine settembre allora è segno che più di qualcosa potrebbe cambiare di qui alla riapertura delle liste a gennaio. Soprattutto a centrocampo e soprattutto se ci sarà da cambiare atteggiamento tattico rispetto a quanto immaginato a inizio stagione. Un conto è una squadra, un tecnico, che voglia giocare con il tridente offensivo. Ben diverso, se invece si intende giocare con due punte, una difesa a tre ed un centrocampo certamente più folto. In mediana manca un vero faro, il play maker, quel regista capace di illuminare il gioco e raccordare i reparti. Signorelli sarebbe l’interprete ideale ma il suo copione è pieno zeppo di polvere per la tanta inattività degli ultimi tempi. L’ex Spezia è lontano anni luce da una condizione fisica accettabile e ci vorrà ancora molto tempèo per rivederlo – si spera – ai fasti dell’Empoli di Sarri. Tutti gli altri centrocampisti a disposizione di Bollini invece nella migliore delle ipotesi possono adattarsi, come nel caso di Della Rocca e Minala. Rizzo, invece, per il momento resta soltanto un’idea (ma anche come tale il suo curriculum non parla certo di un ingegnere del centrocampo). L’ex Perugia non ha nemmeno cominciato la sua avventura in granata che già era in infermeria. Crecco, insomma, potrebbe portare freschezza e forza fisica, ma non ordine e geometrie per le quali bisognerà, eventualmente, rivolgersi altrove. In difesa manca un’alternativa una a Gigi Vitale. Basti pensare che Asmah è stato praticamente bocciato senza appello da Bollini che non gli ha concesso neppure un minuto in B e quando c’era da coprire la falla sull’out mancino ha preferito dirottare Pucino, avanzare Vitale, allargare Bernardini, senza mai prendere in considerazione il giocatore di proprietà dell’Atalanta. Se poi la Salernitana intende giocare con costanza con la difesa a rischia di essere pesante l’assenza centrale difensivo mancino, oltre che di almeno un altro elemento per completare il gioco delle coppie. Ironia della sorte proprio oggi le assenze di Tuia e Bernardini hanno messo in evidenza un nervo scoperto. Anche in attacco il discorso è molto delicato. Si dice dei tanti esterni offensivo a disposizione di Bollini: sarà anche vero numericamente, ma di fatto il tecnico è alle prese con defezioni ed assenze di vario genere in quel settore. Bollini aspetta che Di Roberto entri in condizione, che Gatto ed Alex escano dall’infermeria – per non parlare dello sfortunatissimo Orlando – e che Cicerelli dimostri di meritare la categoria. Inoltre, c’è da fare i conti con il nodo Rosina. Il capitano non gioca dalla prima di campionato. A Parma vestirà i panni dell’ex e proverà a guadagnarsi una maglia da titolare. Chissà se come esterno o come trequartista.
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