SITO DI COMPOSTAGGIO: IL COMUNE OSTENTA SICUREZZA

E’ giunto a conclusione il lungo iter ispettivo sul sito di compostaggio di Salerno. E non sono di certo rose e fiori perchè secondo l’Anac presieduta dal magistrato Raffaele Cantone che ha valutato sia la fase della realizzazione che la gestione della struttura situata nella zona orientale si registra un insoddisfacente livello qualitativo dei processi sottesi alla gestione del ciclo dei rifiuti. Nello specifico: mancato rispetto dei parametri e delle finalità dell’impianto, elevati costi di gestione per lo smaltimento, nessuna verifica o controllo sul gestore, diverse criticità nella raccolta differenziata, carenze progettuali dell’impianto che hanno causato costi ulteriori. A sollecitare l’intervento dell’Autorità era stato nel 2015 l’ex assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano. A parere dell’Anac, inoltre, non state attivate apprezzabili iniziative volte a promuovere ed assicurare una migliore raccolta differenziata. Obiezioni sono state mosse anche in relazione alla fase dell’affidamento dell’incarico di collaudo. Tutto ciò ha indotto l’organismo guidato da Cantone ad inviare un voluminoso faldone, tutto l’incartamento a Salerno Pulita, alla Daneco Impianti (società che gestiva l’impianto), alla Regione Campania, al ministero dell’Ambiente, all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), all’Arpac, alla Procura della Repubblica di Salerno e al comune di Salerno dove la vicenda non pare abbia creato particolari allarmismi.

Autore dell'articolo: Marcello Festa