Le recenti inchieste della Magistratura che vedono coinvolto il Consorzio salernitano “La Rada”, obbligano questa O. S.. ad una seria e attenta riflessione sull’utilizzo dei fondi pubblici nel settore dei servizi sociali. L’ eventuale utilizzo fraudolento di fondi pubblici se confermato dalla Magistratura sarebbe un fatto gravissimo!! Le politiche sociali, il terzo settore e soprattutto l’utenza, fatta di persone in carne ed ossa bisognose di assistenza, ne uscirebbero pesantemente umiliate e danneggiate.
I fondi che hanno già subito negli ultimi anni ingenti tagli, devono essere utilizzati al meglio.
Bisogna individuare le buone pratiche, quelle solide, in grado di moltiplicare e non di distrarre le risorse pubbliche e di conseguenza scartare i progetti scadenti, inutili, utilizzati al solo scopo di asservire logiche clientelari e per avvantaggiare il sistema politico compiacente..
E’ utile e necessario fare chiarezza anche per difendere la storia di quel terzo settore, fatto di Cooperative e di imprenditori che da anni svolgono seriamente il loro lavoro e che hanno saputo costruire realtà solide e sane, al solo scopo di erogare servizi di qualità alla comunità.
Sarà indispensabile, già dalle prossime fasi di concertazione territoriale in sede di convocazione da parte dei Piani di Zona, lavorare in una logica di sistema con tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni, al terzo settore alle organizzazioni sindacali.
L’obiettivo non deve essere quello di assegnare i fondi a questa o quella cooperativa, ma individuare i progetti migliori che rispondano ai reali bisogni dei cittadini e nel modo migliore possibile.
La Cgil di Salerno nel rispetto delle indagini della Magistratura chiede che si verifichi la possibilità e l’opportunità di escludere tale Consorzio dalle gare in essere, salvaguardando i livelli occupazionali al fine di tutelare utenza e servizi, esaminando con attenzione la corretta e concreta attuazione dei servizi diretti e indiretti già affidati in precedenza.
Il nostro principale obiettivo è quello di salvaguardare la rete dei servizi sociali del nostro territorio, proteggendola da scelte errate in fase di programmazione, moltiplicando invece l’utilizzo di buone pratiche a fronte del sempre più continuo aumento dei bisogni. A tal fine il Segretario Generale della CGIL- Arturo Sessa- ha dichiarato : “ Alla Magistratura chiediamo di fare bene e presto. Se le indagini dovessero confermare le ipotesi di reato in via di accertamento riteniamo molto grave quanto accaduto e gli eventuali autori degli illeciti dovranno essere perseguiti nelle forme di legge ed interdetti da future gare di appalti. Utile che le parti lese a partire dalle Istituzioni pubbliche assumano la decisione, fin d’adesso, di costituirsi parti civili nell’eventuale processo. Deve essere affermato il principio di legalità e trasparenza, senza se e senza ma.”