Sono morti uno accanto all’altro, dissanguati dalle ferite profonde che si erano inferti a vicenda i due marocchini trovati morti nella serata di ieri in un appartamentino alla periferia di Sarno. Vicino ai loro corpi i coltelli da cucina, afferrati nell’impeto di una lite violenta scatenata forse da motivi banali. Uno dei due non è stato ancora identificato, l’altro è un 35enne con regolare permesso di soggiorno. Aveva anche una carta d’identità dalla quale é risultato che lavorava come carrozziere. Kaous Abdelaziz è morto per una profonda ferita alla gola, dopo aver colpito al fianco sinistro il connazionale dall’apparente età di 30 anni. Su quest’ultimo ora si concentrano le indagini coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Nocera Inferiore Roberto Lenza. Gli agenti del commissariato di polizia di Sarno hanno rilevato le impronte digitali dello sconosciuto e le stanno confrontando con la banca dati delle forze di polizia. Contemporaneamente stanno ascoltando esponenti della comunità marocchina che potrebbero aiutare gli investigatori a identificare la vittima. Soltanto quando il quadro investigativo sarà più chiaro, sarà possibile anche formulare ipotesi più precise sul movente che ha scatenato la violenta discussione tra i due. Le urla si sono avvertite in via Paolo Falciani, dove risiedono diversi extracomunitari. L’abitazione del marocchino non ancora identificato si trova in una palazzina con una corte interna. I vicini hanno sentito che stava accadendo qualcosa di grave e hanno chiesto l’intervento della polizia. Anche Kaous Abdelaziz aveva un appartamento nelle vicinanze, anche se non ci abitava. I due probabilmente si conoscevano da tempo ed è possibile che anche qualcuno nel vicinato abbia notato qualcosa che potrebbe aiutare gli investigatori a dipanare la matassa. Gli agenti del commissariato di Nocera, diretti dal vice questore Giuseppina Sessa, hanno ascoltato per tutta la notte scorsa, ma anche per tutta la giornata di oggi, amici e connazionali dei due, alla ricerca di qualche indizio utile. La vittima non identificata non aveva con sé documenti o altro che possa aiutare a risalire alle generalità. Qualcosa potrebbe emergere dagli esami autoptici che il sostituto procuratore non ha ancora disposto. Le salme sono sotto sequestro, così come l’appartamentino di via Falciani.
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