Per la Salernitana il primo esame, dopo quello di… riparazione. La prima partita dopo la chiusura del calcio mercato di… riparazione. Ironia della sorte un match tra una squadra – quella granata – che non ha fatto registrare colpi eccellenti nella finestra di mercato meneghina ed un’altra – quella emiliana – che invece può tranquillamente essere inserita di diritto sul podio delle formazioni regine del mercato di gennaio. Tutto questo sulla carta, naturalmente. Come sempre poi sarà il campo a parlare. Sarà il rettangolo verde il giudice inappellabile dell’operato del club. Intanto un primo verdetto è già agli archivi. Oggi pomeriggio, infatti, all’Arechi ci saranno parecchi spazi vuoti. Il rischio del minimo storico in serie cadetta da quando ci sono Lotito e Mezzaroma è concreto. La torcida granata non ha digerito un mercato senza sussulti, con pochi innesti e soprattutto senza il colpo ad effetto. La gente dell’Arechi si aspettava qualcosa di più dopo l’ingaggio di Colantuono, subentrato a Bollini che per pedigree e palmares sembrava fosse garanzia di investimenti già da gennaio. Così non è stato. Toccherà adesso al tecnico ed alla squadra provare a riconquistare il pubblico con i risultati. La sana, vecchia e infallibile medicina del calcio che risponde a quello parlato. Si comincia oggi contro il Carpi di Calabro. La Salernitana tra poco meno di mezzora ospita gli emiliani nel principe degli stadi. Colantuono deve fare a meno di Adamonis, Mantovani e Bernardini in difesa per infortunio. Ma anche di Signorelli a centrocampo per noie muscolari. Il trainer granata conferma comunque il camaleontico 3-4-3. Elastico soprattutto in attacco.
Davanti a Radunovic agiranno Casasola, Schiavi e Vitale. Praticamente confermato il pacchetto arretrato andato in scena a Terni lunedì scorso. Copia-incolla o quasi anche in mediana dove Odjer prende il posto di Signorelli al fianco di Minala. Pucino e Zito saranno gli esterni. Nessun dubbio per quanto riguarda il reparto avanzato. Palombi e Sprocati saranno gli esterni che agiranno al fianco o leggermente a ridosso dell’ariete Rossi. Toccherà principalmente a loro cercare di scardinare la rocciosa difesa del Carpi in un Arechi che si preannuncia semideserto.
1 commento su “CONTRO IL CARPI PER RICONQUISTARE L’ARECHI”
EnzoM
(Febbraio 3, 2018 - 12:31 pm)Ma vogliamo calcolare anche che l’Arechi è uno stadio vecchio di quasi 30 anni? Perchè la stampa locale invece di evidenziare in toni polemici la scarsa affluenza non si fa promotrice una volta tanto di portare avanti una campagna per il rifacimento TOTALE dell’Arechi? Si parla di zoccolo duro per la maggioranza giovani ma c’è anche un altro Zoccolo duro e mi riferisco agli ex Vestuti che come il sottoscritto sfiorano i 60 anni e dove il tempo di assistere sotto la pioggia o in piedi è purtroppo da tempo finito. L’Arechi va rifatto , coperto totalmente con comodi sediolini e adeguato alle normative UEFA totalmente.
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