Da una parte c’è la vicenda politica, dall’altra l’inchiesta ed è giusto tenere distinte le due cose, non considerarle facce della stessa medaglia tanto più che con le dimissioni dall’incarico Roberto De Luca ha messo chiaramente i puntini sulle “I “dimostrando senso di responsabilità e profondo rispetto per le istituzioni. Si badi bene una rarità in questi casi, non certamente una pratica comune e diffusa. Ora il più giovane della dinasty De Luca potrà affrontare da uomo libero e a testa alta la vicenda rifiuti e se, alla fine di questo inevitabile calvario mediatico-giudiziario, dimostrerà la sua completa e totale incolpevolezza uscirà rafforzato da uomo e da politico. Intanto il passaggio, le dimissioni dall’incarico di assessore al bilancio, formalizzate ieri al Grand Hotel Salerno nel corso della mega convention del PD, nel giorno della presentazione della squadra dei candidati alle prossime politiche.
C’è poi la vicenda giudiziaria quanto mai complessa e per molti versi anche abbastanza confusa. Soltanto un’analisi completa dei video realizzati dal sito fanpage.it, di cui una giornalista presente ieri al Grand hotel Salerno è stata presa di mira, consentirà di scoprire che cosa realmente e completamente contengano. Per questo il lavoro coordinato dal procuratore Gianni Melillo e dall’aggiunto Giuseppe Borrelli si concentrerà soprattutto sulla loro attendibilità e riscontrato attraverso il materiale sequestrato nel corso delle perquisizioni anche presso lo studio di Roberto De Luca. Fa riflettere, però, una circostanza: i pm hanno fatto scattare il blitz alla vigilia della pubblicazione del video in cui il figlio del governatore tratta affari con il collaboratore di giustizia Perrella alla presenza di Francesco Igor Colletta e quindi prima ancora che, eventualmente, si materializzasse il reato ipotizzato.