STIR BATTIPAGLIA: TOCCA AI GOVERNI NAZIONALI CONCEDERE AUTORIZZAZIONI

Spetta alle autorità nazionali competenti valutare e avviare nuove procedure di autorizzazione in caso di modifica sostanziale di un impianto. Così la Commissione europea risponde all’interrogazione dell’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini sulle procedure applicate dalla Regione Campania per l’ampliamento dell’attività dello Stir, l’impianto per il trattamento di rifiuti indifferenziati di Battipaglia (Salerno). La Commissione Ue ha spiegato che la direttiva sulle emissioni industriali “include disposizioni dettagliate sull’accesso all’informazione, la partecipazione del pubblico e l’accesso alla giustizia” e che secondo questa direttiva si parla di modifica sostanziale di un impianto per il trattamento di rifiuti quando “i cambiamenti delle caratteristiche, del funzionamento o del potenziamento dell’impianto potrebbero avere effetti negativi e significativi per la salute umana o per l’ambiente”. Le modifiche, inoltre, sono considerate sostanziali “quando gli ampliamenti raggiungono le soglie indicate dalla direttiva nella parte riferita alle attività di trattamento dei rifiuti. In assenza di informazioni precise sulla capacità iniziale o sul potenziamento della capacità”. L’interrogazione, presentata da Pedicini, su sollecitazione del consigliere regionale del M5S Campania Michele Cammarano, era stata inoltrata per mettere in evidenza che nel 2015 la Regione Campania aveva autorizzato l’aumento della quantità di rifiuti da trattare presso lo Stir di Battipaglia fino a 413 mila tonnellate l’anno e le attività di trattamento della frazione organica tramite compostaggio per 35mila tonnellate l’anno, un progetto finanziato con i fondi del Programma Operativo Regionale (Por) per l’utilizzo del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale in Campania 2014/2020. Secondo il deputato cinque stelle, l’ampliamento dell’attività dello Stir non era stata accompagnata dal riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) così come prevedeva la direttiva europea

Autore dell'articolo: Marcello Festa