Un “fuoripista” evitabile, l’ennesima uscita verbale che non ha altro effetto che allontanare ulteriormente la gente dalla Salernitana. Claudio Lotito ha usato toni aspri, pesanti, calcando la mano dopo il pari interno di sabato col Cesena, stizzito per una risposta tiepida della tifoseria. 6500 presenti sugli spalti in occasione della seconda giornata granata stagionale non sono un numero sufficiente per il patron, che avrebbe voluto ben altri numeri. Lotito tira acqua al suo mulino, rivendicando i meriti suoi e di Marco Mezzaroma ed accusando di ingratitudine la tifoseria che, a sua volta, ben consapevole dei risultati ottenuti dalla attuale proprietà, chiede un ulteriore scatto in avanti, un cambio di gioco come quelli che raramente si sono visti in campo in questi anni per le ataviche lacune del centrocampo allestito dalla società. Lotito vuole un sostegno incondizionato, a scatola chiusa, sulla scorta di quanto finora fatto. La tifoseria, invece, chiede di più, vuole nuovi stimoli per poter sognare qualcosa di grande. Il patron ha affermato di aver rinunciato ad assistere ad una corsa di auto elettriche per essere all’Arechi, come se la Salernitana non fosse un suo bene, qualcosa che, in quanto proprietario, sia sua interesse, dovere e, si spera, anche piacere veder crescere. Il saggio dice che i grandi uomini parlano di idee e non di altre persone o di semplici fatti e, dunque, volendo traslare questo concetto e riferirlo all’ambito calcistico, si potrebbe dire che i dirigenti illuminati si dedicano ai progetti da portare avanti, ponendosi obiettivi via via più elevati e stimolanti senza soffermarsi su fattori esterni. Per la Salernitana i tifosi hanno fatto e fanno anche ora sacrifici che non vanno ogni volta a sbandierare ai quattro venti. E’ la passione che li muove e quando c’è la passione tutto ciò a cui si va incontro non è neanche un sacrificio. Nessuno si illude che sia la pura passione ad animare Lotito e Mezzaroma, ma quanto meno che i patron non mortifichino continuamente chi paga il biglietto, mosso da un sentimento profondo al punto da resistere, almeno finora, dinanzi a tante, troppe parole ingenerose. Se si vuole il bene della Salernitana, se si vuole riportare la gente allo stadio, non è questa la via da seguire.
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