Da giorni le Fonderie Pisano seppur aperte non sembrano svolgere alcuna attività di fusione. L’indiscrezione arriva dai rappresentati del comitato Salute e Vita che, alle ciminiere dell’ industria di Fratte guardano da tempo, presupponendo che da quei fumi arrivi un carico di inquinamento, al centro da anni ad una lunga ed articolata battaglia giudiziaria, amministrativa ed anche politica per arrivare alla chiusura dello stabilimento o alla sua delocalizzazione. Sul primo punto la possibile chiusura si è ancora in attesa che venga depositata l’ordinanza del riesame sul sequestro preventivo delle Fonderie Pisano, dopo che la Corte di cassazione aveva invitato i giudici ad esprimersi nuovamente sulla questione. Lo stop di questi giorni viene letto dal comitato
come un possibile segnale positivo per chi vuole la chiusura delle attività. A precedere il presunto fermo pare, infatti, che ci sia stata una lunga e segreta riunione nello stabilimento dove il Cda potrebbe star studiando un “piano b” in vista della possibile nuova interruzione alle attività produttive dello stabilimento. Sul secondo punto la delocalizzazione a Buccino, procede a passi spediti l’iter che l’amministrazione comunale sta portando avanti per approvare una variante che non consentirebbe alle Fonderie di insediarsi nonostante l’acquisizione dei terreni della Metalli e Derivati. Ieri, intanto promossa dall’associazione “Paese Mio” si è svolta alla presenza anche del deputato Gigi Casciello e del consigliere regionale Michele Cammarano una riunione. In una lunga intervista al Tg Oggi, Gregorio Fiscina, presidente dell’associazione spiega i motivi per i quali l’associazione si è schierata contro l’insediamento e quali proposte intende portare avanti.