L’appello del ministro De Vincenti al governatore De Luca ad accelerare la spesa dei fondi strutturali europei, per evitare che a fine anno siano rispediti al mittente circa 600 milioni, ha susciato una serie di reazioni nei rappresentati politici di parte avversa al Governatore. Il Movimento 5 Stelle ricorda che già un anno fa, quando fu posto l’accento sul più eloquente dei dati. Ad aprile 2017 della somma derivante dai Fondi strutturali europei 2014-2020, attribuiti alla Campania, risultava certificata una spesa pari a 1/130 rispetto a quanto certificato dalla Regione Lombardia. Ad oggi, la nostra regione si conferma zavorra di un paese al quart’ultimo posto nella spesa 2017 dei fondi comunitari. Peggio di noi hanno fatto solo Romania, Slovenia e Irlanda. Giusta la preoccupazione dal ministro del Mezzogiorno che, nella sua lettera al governatore della Campania, rilanciata dal quotidiano La Repubblica, ricorda quanto inascoltata sia rimasta la sua sollecitazione del luglio scorso di invocare un supporto dall’agenzia per la coesione territoriale per la gestione dei fondi. Ci troviamo al cospetto del quasi annunciato fallimento di progetti inattuati con i fondi della programmazione 2007-2013, su cui c’è un’indagine della Corte dei Conti e il cui completamento finanziario avrebbe dovuto essere riprogrammato nel quadro 2014-2020, ma per i quali non emerge alcun grado di raggiungimento dei risultati”. Così i consiglieri regionali M5S Valeria Ciarambino, Michele Cammarano, Maria Muscarà e Vincenzo Viglione, firmatari di un’interrogazione a risposta orale sul rischio di disimpegno dei fondi europei.“La gestione dei fondi Ue non può non aver risentito del caos provocato dalle numerose e umorali variazioni dell’ordinamento regionale, e delle continue riorganizzazioni di uffici e competenze le cui conseguenze sono sfociate nel paradosso di depotenziare proprio gli uffici che si occupano della spesa dei fondi europei. E’ il caso, ad esempio, della Direzione generale Autorità di Gestione Fondo europeo di sviluppo regionale. E all’alto il rischio di perdere fondi, si sovrappone quello di un’inevitabile ricaduta in termini di qualità dei progetti per effetto di un’affannosa corsa a spendere. E’ evidente che manca una programmazione, conseguenza di scelte politiche scellerate e di una strategia affidata all’improvvisazione, le cui ricadute possono essere devastanti su tutti i segmenti produttivi di una regione con un tasso di disoccupazione tra i più alti in Europa. E’ paradossale che nei giorni scorsi De Luca si era industriato a copia-incollare la nostra denuncia sul rischio di perdere 370 milioni dalla programmazione del nuovo budget comunitario, salvo scoprire che proprio lui, forte del suo ingegno amministrativo, è riuscito quasi a perdere oltre 600 milioni”. Sulla stessa questione anche la nota del consigliere regionale Monica Paolino. “Se ad allarmarsi sui ritardi stratosferici del governo De Luca relativamente all’utilizzo dei fondi europei è il Ministro del Mezzogiorno Claudio De Vincenti, allora sono fondati anche i miei timori sul rischio di perdere i fondi del Più Europa manifestati in una recente interrogazione rivolta alla giunta regionale”.E’ quanto riferisce il consigliere regionale Monica Paolino (FI) in riferimento alla missiva inviata dal Ministro del Mezzogiorno al governatore De Luca. “Il pericolo – continua – è quello del ‘disimpegno dei fondi’, ovvero la cancellazione dei finanziamenti dall’Europa per l’incapacità della Regione di spendere le risorse europee. Entro la fine del 2018, che corrisponde al completamento del primo ciclo di risorse 2014-2020 è tassativo per la Regione rispettare gli obiettivi di spesa prefissati. Questo non sta avvenendo, perché è stata certificata solo una piccolissima parte dei 600 milioni di budget disponibili”.“I timori già rappresentati, pertanto, continuano a rafforzarsi e anzi diventano certi, anche alla luce dei ritardi riscontrati sui territori relativamente al proseguimento delle opere previste dal Progetto Più Europa, che a Scafati, esempio emblematico, nonostante le rassicurazioni dell’assessore Angioli, vedono il Polo scolastico ancora fermo al palo. Un vero peccato, alla luce del grande lavoro svolto sui fondi europei negli ultimi anni, tale da portare alla luce 44 interventi di rigenerazione urbana su 46!”.
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