COMPLESSO PARROCCHIALE SAN FELICE: LAMBIASE SCRIVE ALLA CEI

S.Em. Card. Gualtiero Bassetti e S.E.R. Mons. Nunzio Galantino, mi è sembrato opportuno portare all’attenzione delle SS.VV. la proposta di costruzione del nuovo complesso parrocchiale in località Torrione Alto – Comune di Salerno, perché l’intervento (che già fu di oggetto di approvazione nel 2017 da parte del Comune e poi di successiva revoca dell’autorizzazione), sta suscitando perplessità e giudizi non positivi da parte di numerosi abitanti della zona.
Il complesso edilizio destinato a chiesa, casa parrocchiale e locali polifunzionali nei terreni di proprietà della Parrocchia, sarà allocato in stretta adiacenza al Parco Pubblico denominato “Parco del Galiziano”, giornalmente frequentato da centinaia di cittadini.
Il progetto concentra in spazi limitati un’enorme quantità di volumi da edificare. Produrrebbe, se realizzato in tali dimensioni, un impedimento sostanziale alla fruizione del Parco, anche per il fatto che alcuni locali verranno costruiti a confine di proprietà, con affaccio diretto sull’area pubblica attrezzata a giardino. Oltre la Chiesa, composta dalla grande sala per le funzioni religiose, la cappella feriale, la sacrestia, un ufficio ed un bagno, il complesso parrocchiale è così articolato: la casa del parroco di 140 mq dotata di due camere da letto matrimoniali, una camera singola, due soggiorni, una cucina, uno studio e tre bagni; un “deposito” ed un “archivio” al di sotto della casa canonica di circa 80 mq; il “deposito-arredi-liturgici” di circa 140 mq raggiungibile e facilmente accessibile dalle automobili attraverso una rampa interna al lotto, che potrebbe essere un ottimo garage per sette posti-auto; otto ampie aule con servizi igienici annessi per una superficie di circa 400 mq; la “sala-parrocchiale”, una sorta di cinema-teatro, di circa 450 mq.
E’ chiaro che, a parte la chiesa, la cappella feriale e la sacrestia, per tutti gli altri “volumi” da realizzare è difficile riconoscerne “l’interesse pubblico” da parte del Comune. Riconoscimento necessario per la “deroga agli strumenti urbanistici” e quindi per l’approvazione del progetto!
Sarebbe utile proporre un intervento più “modesto”, che non comprometta la fruibilità del Parco, che risponda meglio alle esigenze dei fedeli della zona, che non aggiunga al complesso edilizio volumi con destinazioni d’uso non compatibili con le funzioni religiose, locali ad uso “privato” che non possono essere considerati “attrezzature di interesse collettivo”, come prevede il Piano Urbanistico Comunale!
Questa mia idea di rivolgermi direttamente a codesta Conferenza è maturata dalla convinzione che, attraverso l’intervento di un Organismo superiore e fondamentale finanziatore dell’opera, si possa procedere ad un’opportuna riconsiderazione del progetto, in modo da poter dar luogo a modifiche idonee a riportare in termini accettabili la realizzazione della nuova Chiesa a servizio della zona, contemperando nel migliore dei modi le esigenze di culto (che, peraltro, già dispone a pochi metri di distanza di una chiesa più piccola con annessa canonica) e la fruibilità del Parco pubblico, unica area verde attiva da anni nella zona”.

Autore dell'articolo: Marcello Festa