E’ sempre stato un alleato prezioso, una sponda necessaria per dialogare indirettamente con Matteo Renzo, l’unico che lo ha sempre sostenuto lealmente anche quando, tutto intorno, si scatenava la bufera. Luca Lotti, potente braccio destro del Premier, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha sempre considerato De Luca il candidato ideale per rappresentare il PD alle Regionali in campania, normale, allora che sia stato proprio lui a “benedirlo”, a chiudere in maniera definitiva la querelle, a lanciargli la volata, spazzando via illazioni e pettegolezzi. Presente ieri ad Avellino dove ha partecipato ad una iniziativa politica promossa dal parlamentare irpino Luigi Famiglietti, Lotti ha parlato con linguaggio chiaro. “Sono qui per confermare che Vincenzo De Luca ha vinto le primarie e quindi sarà il candidato del Pd alla presidenza della Regione. Nessun imbarazzo da parte del Pd, anzi ci auguriamo che De Luca vinca”. Musica per le orecchie di Vincenzo De Luca che, caricato a pallettoni, ora andrà avanti con ancora maggiore decisione, provando a togliersi qualche sassolino dalla scarpa ma non perdendo mai di vista l’obiettivo primario. Battere Caldoro e conquistare la poltrona di Governatore. Poi, a vittoria conseguirta, bisognerà confrontarsi con la Severino, ma ci sartà tempo. L’importante investitura di De Luca giunge nello stesso momento in cui Area Popolare, il soggetto politico che comprende NCD e UDC, appena nato già si spacca. Almeno in Campania dove è concreta la possibilità che i due partiti vadano divisi all’appuntamento con le urne. E se nel salernitanao era stato già il vice presidente della Provincia, sabatino Tenore, a chiarire il concetto, distinguendo le diverse posizioni dei due partiti ed escludendo una corsa comune al fianco di Caldoro, a livello nazionale è stata Nunzia De Girolamo a passare all’attacco minacciando di uscire dal partito se in campania Ncd, ovvero Area Popolare, sosterrà De Luca. Intanto, però, la convention che oggi avrebbe dovuto ufficializzare l’appoggio a Stefano Caldoro è stata rinviata per motivi organizzativi. Un indizio? Forse, di certo il segnale di una profonda divisione tra i due soggetti politici che, soprattutto in campania, proprio non risecono a legare.