Nel ritiro di Rivisondoli Stefano Colantuono sta costruendo una squadra a cui mancano ancora dei tasselli ma a cui il tecnico laziale vuole dare una precisa impronta di gioco, un’identità che prescinda dai singoli. Il volto definitivo ancora non c’è, ma l’anima comincia a formarsi. La Salernitana di Colantuono dovrà essere aggressiva e propositiva e sarà via via più forte ed incisiva negli ultimi trenta metri in base a quello che il mercato avrà portato in dote. Stefano Colantuono aspetta, sa di essere al centro di un progetto in cui, però, manca un pezzo determinante: l’obiettivo finale. La Salernitana ha un’impalcatura di squadra, una base, ma non è ancora completa e, a seconda di quello che arriverà dal mercato da qui al 17 agosto, si potrà capire anche per quale obiettivo si potrà e si vorrà competere. Intanto, si deve prendere atto che Colantuono ha a disposizione una linea difensiva quasi al completo nel pacchetto centrale, non così per la porta e le corsie laterali, specie la mancina. In attacco le porte sono quanto mai girevoli. C’è ancora da fare ed in base a come la società avrà ritenuto di muoversi nel rush finale di mercato, si potranno tirare le somme e capire molte cose. Ora come ora, la Salernitana è nelle condizioni di tante altre squadre cadette, tutte ancora alla ricerca di rinforzi, ma è pur vero che qualcuna ha preferito anticipare i tempi e portarsi avanti col lavoro. Questione di scelte e di valutazioni, legittime, ci mancherebbe, come lo sono quelle dei tifosi granata. Il dato parziale della campagna abbonamenti è stato accolto con delusione dalla società, ma non è altro che la conferma che la passione non è incondizionata. Si commetterebbe un grave errore, però, se ci si limitasse all’equazione acquisti- abbonamenti: non è solo questo ad incidere, ma sono fattori non legati all’aspetto tecnico. Chiudersi al confronto, pretendere sempre e solo elogi, ripetere come un mantra certi concetti tesi a far passare il messaggio che la semplice iscrizione al campionato o la disponibilità di un campo di allenamento siano conquiste epocali, tutto ciò ha stancato una parte consistente della tifoseria che vorrebbe godersi la sua squadra del cuore, emozionandosi per quanto essa sia capace di esprimere in campo, ma anche vivendola nel quotidiano, senza troppi filtri e barriere. Nell’anno del centenario la Salernitana avrà sostegno e successo nella misura in cui sarà stata capace di aprirsi alla gente, accettando il dialogo ed il confronto senza rifugiarsi nell’illusione pericolosa di un acritico consenso.
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