SALERNITANA, A RIVISONDOLI LAVORI IN CORSO

Il ritiro è un cantiere, un laboratorio, un’occasione: c’è un po’ di tutto questo nello spirito e nelle intenzioni che accompagnano il lavoro di un allenatore e del suo gruppo in questa fase della stagione che, però, non è affatto una parentesi o una mera formalità. Serve, eccome, sotto l’aspetto fisico e tecnico, tattico e mentale: in ritiro un gruppo si tempra e si plasma in campo e fuori e per questo sarebbe importante avere a disposizione la gran parte dei calciatori scelti dall’allenatore e della società per portare avanti un certo discorso. La Salernitana è ancora un cantiere aperto e questo è un dato di fatto, confermato da quanto si sta vedendo nelle prime uscite stagionali dei granata. Anche ieri, contro la Pro Piacenza, squadra che parteciperà al torneo di serie C ma che ha cominciato da poco la preparazione, Colantuono ha dovuto fare i conti con assenze e carenze. Al di là dei calciatori che sono stati esentati dal test per motivi fisici, tra cui Rosina, non è certo passata inosservanza la scelta di schierare a sinistra Pucino, a conferma del fatto che su quella corsia il trainer di Anzio attenda un innesto di un certo spessore. Pucino, infatti, può adattarsi, lo ha fatto anche bene nello scorso campionato quando, però, si giocava con la linea difensiva a quattro, ma non si può pensare che in contesto tattico diverso sia la soluzione permanente. Il 3-5-2 presuppone ed impone una grande spinta sulle corsie laterali dove bisogna fare la differenza. A sinistra, quindi, c’è una falla da colmare ma anche in altre zone del campo ci si attende qualcosa in più e di meglio. Il test di ieri, risolto dal gol di Volpicelli, va preso con il classico e dovuto beneficio di inventario, ma di certo ha lasciato in dote a Colantuono spunti di riflessione. La Salernitana ha bisogno di aggiungere qualità in tutti i reparti, alzando il livello dalla cintola in su. Certo, in questa fase della stagione le gambe sono pesanti e non si può, né si deve, essere brillanti ma al di là di tutto è innegabile che, se si vuole puntare in alto, occorre ancora lavorare sul campo ed anche sul mercato.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto