PROCESSO CRESCENT: TUTTI ASSOLTI –

Sono stati i legali Paolo Carbone e Andrea Castaldo a comunicare al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, la notizia dell’assoluzione nel processo Crescent; erano da poco trascorse le 23. E così dopo quasi quattro anni di processo, 57 udienze, migliaia di pagine di consulenze tecniche e, soprattutto, un balletto infinito di sequestri e dissequestri, il mega-processo salernitano, la vicenda giudiziaria cui tutta la città si è appassionata per la grande eco mediatica, si è concluso con una sentenza di assoluzione per tutti e 22 gli imputati perchè il fatto non sussiste. Assolto con formula piena dall’accusa di abuso

d’ufficio, che in caso di condanna – per effetto della legge Severino – avrebbe fatto scattare la sospensione dall’incarico di Governatore, Vincenzo De Luca che, sul punto, non ha mai fatto una piega ribadendo sempre, anche davanti ai giudici, la piena conformità del procedimento amministrativo posto in essere. Con De Luca che ha atteso nella propria abitazione l’esito del giudizio, assolti anche gli assessori, quelli che appoggiarono e diedero forza al disegno di trasformazione urbanistica di quella parte del lungomare di Salerno. Assolti anche i tecnici, i costruttori, gli ex soprintendenti. Assoluzione piena per gli imputati anche dalle accuse di violazioni edilizie e urbanistiche che se comprovate avrebbero potuto addirittura portare alla confisca dell’immobile intanto completato e già abitato. “Avevamo fiducia – ha commentato uno dei legali del Governatore, il professor Castaldo – e con questo dispositivo – ha proseguito – è stato provato quello che avevamo sempre cercato di dimostrare con forza e impegno. E cioè che non esisteva un disegno criminoso, che gli atti sono stati sempre fatti per il bene della città. La vicenda Crescent è una vicenda che realizzava interesse pubblico. Superata l’ennesima asperità, riconosciuta la piena legittimità dell’ardito progetto urbanistico, De Luca tira ora diritto per la sua strada ben sapendo, però, che all’orizzonte si profila un nuovo pericolo ovvero il processo per la variante di Piazza della Libertà, vicenda giudiziaria che vede il Governatore a giudizio insieme ad altre 25 persone tra ex amministratori, tecnici, funzionari comunali ed imprenditori per fatti risalenti al 2011 quando la giunta comunale, all’epoca presieduta proprio da Vincenzo De Luca, approvò una variante da 8 milioni di euro ai lavori di piazza della Libertà. De Luca è accusato del reato di falso in atto pubblico (reato che se appurato non determina la sospensione per effetto della Severino), mentre alcuni dirigenti comunali e imprenditori devono rispondere a vario titolo di turbativa d’asta e peculato.

Autore dell'articolo: Marcello Festa