La prima volta senza gol al passivo in trasferta, dopo le sei reti incassate nelle visite a Lecce e Benevento, è sicuramente il dato che più sta a cuore a Stefano Colantuono. Pragmatico e concreto, l’allenatore granata ha dato alla sua squadra una indicazione ben precisa fin dai primi giorni di ritiro: massima attenzione in fase difensiva, perchè la prima cosa è non subire gol. Un imperativo forte e chiaro, un messaggio che la squadra ha sicuramente recepito, ma che va anche interpretato. Un conto è avere una difesa di ferro, che è senza dubbio una base di partenza importante per poter costruire una classifica all’altezza, un altro sarebbe, però, dedicarsi anima e corpo alla fase difensiva adottando un atteggiamento rinunciatario e per nulla propositivo, rinunciando alla costruzione della manovra. La verità sta nel mezzo e, come sempre, è la ricerca dei giusti equilibri a far sì che i conti tornino. La Salernitana non ha rubato l’occhio in quanto a gioco espresso nelle sette gare disputate, ma, salvo il rovescio di Benevento, ha sempre dato filo da torcere all’avversario di turno e, al netto di qualche episodio sfortunato e di qualche controversa decisione arbitrale, avrebbe anche potuto raccogliere qualche punto in più. Se la classifica è la cosa più importante, è anche vero che siamo in una fase della stagione in cui è altrettanto importante verificare di settimana in settimana i comportamenti della squadra per capirne l’evoluzione tattica. Contro il Verona, pur non assediando la porta scaligera, la Salernitana ha vinto con merito per aver saputo tenere più alto il suo baricentro, esercitando una pressione costante ed in zone del campo potenzialmente più propizie per una ripartenza letale e trovando la rete grazie ad una azione che vorrebbe essere il marchio di fabbrica della squadra di Colantuono, ossia cross dal fondo e colpo di testa vincente di Jallow. A Cremona la Salernitana ha dato priorità alla fase difensiva, sviluppando poco gioco e finendo per esaltare la vena solista del gambiano che è stato richiamato da Colantuono per aver provato troppo spesso l’iniziativa personale, ma che, forse, specie nel primo tempo, avrebbe meritato un po’ più di sostegno. Senza voler tirare in ballo la vecchia storia della coperta corta, va da sé che si debba trovare il giusto compromesso tra la voglia di non subire gol e la necessità di doverne segnare, se si vuole arrivare ai tre punti. Per questo, la sosta potrà essere sfruttata per sistemare diverse cose dal punto di vista fisico e tattico. Tosta, arcigna, fisica, la Salernitana forse non potrà mai essere particolarmente spumeggiante, ma ha al suo interno uomini di qualità che potrebbero darle quel tocco in più per poter diventare cinica e letale. Certo, in prima linea manca, almeno sulla carta, un bomber da venti gol, ma proprio per questo c’è bisogno di trovare più coralità nella manovra e nella partecipazione alla fase offensiva. Il recupero di Di Gennaro, il rientro in gruppo di Rosina, ma anche lo sdoganamento di Orlando potrebbero dare qualcosa in più sul piano dell’estro e della qualità.
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