“Se la verità finale accertasse quanto è stato scoperto non è certamente qualcosa che induce comprensione, ma attendiamo l’esito delle indagini e di scoprire la verità sull’intera vicenda”. Con queste parole Giovanni D’Angelo, presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno ha commentato l’inchiesta sul medico della morte di Eboli, il camice bianco che avrebbe indotto la morte di un paziente somministrandogli una dose letale di un farmaco. Il commento è giunto a margine del convengo conclusivo della 19esima edizione delle giornata della scuola medica salernitana. Incrementare la curiosità e l’ansia di ricerca tra tutti i professionisti della sanità, ma soprattutto nei giovani. E’ la mission che ha guidato l’evento che dopo la tappa di ieri
all’Università degli studi di Salerno con il giuramento di Ippocrate dei neo medici, si conclude oggi con l’assegnazione del premio per attività di ricerca nel settore delle Scienze Biomediche, bandito dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, ed il Convegno dal titolo: “Il fuoco dentro. Infiammazione come meccanismo centrale che collega dieta, comportamento e malattie croniche”. L’infiammazione come è stato illustrato nel corso della prima parte dei lavori è una condizione patologica frequentemente alla base dello sviluppo di malattie di diverse, ma spesso viene sottovalutata e spenta anziché giustamente considerata come un campanello d’allarme.