Il progetto per l’edificazione del Complesso Parrocchiale di San Felice e Santa Maria Madre della Chiesa nel rione di Torrione Alto di Salerno è entrato nel vivo. Questa mattina con una cerimonia ufficiale, lontano da polemiche e dissensi per la costruzione della nuova struttura all’interno del parco del Galiziano, sua eccellenza Monsignor Luigi Moretti nel corso di una solenne cerimonia ha benedetto il cantiere dando il via con la posa della prima pietra. alla presenza del sindaco Vincenzo Napoli, del parroco don Gaetano Landi e di molti esponenti istituzionali e politici ai lavori di costruzione della nuova struttura. Un’opera che ormai da tempo ha diviso e messo in contrapposizione gli abitanti del quartiere per la costruzione
dell’edificio sacro, fortemente voluto da don Luigi Zoccola da oltre 10 anni, storico parroco del quartiere, scomparso il 21 settembre del 2016, con annessi locali parrocchiali, aule polifunzionali e salone parrocchiale, una casa canonica che per molti però andrebbe a sacrificare irrimediabilmente il parco del Galiziano. Quella di stamani è stata in un certo senso una cerimonia in sordina. poca comunicazione non solo per il quartiere per l’appuntamento fissato alle ore 11. La massiccia partecipazione registrata è stata infatti particolarmente del clero e dei numerosi rappresentanti politici locali ed istituzionali. 3 milioni e 160 mila euro finanziati grazie all’8 per mille destinati alla costruzione della parrocchia di Sana Felice che occuperà un’area di oltre 2 mila metri quadrati, su piu’ livelli, a fronte di una spesa di 4 milioni di euro.
Uno spazio liturgico per la vita cristiana, dove si condividerà l’esperienza educativa dei giovani, dove si farà carità, un luogo dove chi ha bisogno bussa, così l’arcivescovo di Salerno Monsignor Luigi Moretti nel corso del suo intervento. Questa occasione rende piu’ partecipi, piu’ responsabili, ha detto riponendo speranze in un luogo che possa essere un contributo per la crescita del quartiere non mancando però ai nostri microfoni un po’ di nervosismo nei confronti di chi ha fortemente rallentato il percorso di costruzione della parrocchia.