LA LIFE ART RIUNISCE GLI AVORI MEDIOEVALI DI BISANZIO –

Le formelle tra i capolavori dell’umanità, gli avori di Salerno, realizzati tra il 1090 e il 1140 raffiguranti scene del Vecchio e Nuovo Testamento provenienti dalla Cattedrale di Salerno ed esposti per la maggior parte nel locale Museo Diocesano prendono nuovamente vita con un progetto della Life Art Gallery presieduta da Mirko Mele che ha inaugurato questa mattina presso la Fondazione Filiberto e Bianca Menna, un’esposizione dedicata alle riproduzioni esclusive degli AVORI MEDIOEVALI DI BISANZIO autorizzate in riproduzione limitata e numerata dalla Curia. Gli avori di Bisanzio custoditi nel

 

Museo diocesano di Salerno sono la più alta evidenza ebùrnea d’arte cattolica medievale. Un’opera unica. Ad oggi le tavole sono 67 di cui 33 sono custodite all’interno del Museo Diocesano di Salerno . Le altre 34 durante il pontificato di Carol Wojtyla sono state smistate nei musei di tutto il mondo di cui 2 attualmente sono custodite nel Museo di Louvre di Parigi . Nel dopoguerra, il maestro ceramista Luciano Tastardi (padre) , che all’epoca aveva procura di alcune opere all’interno del vescovato salernitano, sfruttando la stretta amicizia del vescovo dell’epoca, ebbe l’autorizzazione di reperire al calco per farne successivamente un documento che richiamasse l’originale dell’epoca, ovviamente sfruttando quelli che sono i materiali, la struttura e tutte le caratteristiche delle tavole eburnee originali. Circa 60 anni dopo, la Life Art Gallery di Mirko Mele e Tommaso Prisco grazie alla condivisione del progetto con il maestro Roberto Tastardi, ne ha realizzate una serie limitatissima da divulgare a pochi collezionisti privati all’interno del territorio nazionale , ai fini di costudire lo stesso documento all’interno dei nostri confini facendolo così diventare un vero e proprio patrimonio artistico del paese. Gli avori medioevali di Bisanzio resterà aperta al pubblico nelle sale della fondazione Menna di Salerno da oggi e fino a mercoledì 5 dicembre dalle ore 10 alle ore 18.

Autore dell'articolo: Barbara Albero