La Salernitana chiude con 1 milione e 130mila euro di utili il 2018. E’ quanto emerso da un reportage pubblicato sul quotidiano Il Mattino oggi in edicola. Inutile dire che le plusvalenze delle cessioni di Coda e Sprocati – su tutti – hanno contribuito in maniera determinante a far sorridere il club di Lotito e Mezzaroma. Cessioni per un totale di quasi 5 milioni di euro (4,9 mln). Le buone notizie del bilancio granata arrivano anche dai contributi provenienti dalla Lega B, raddoppiati rispetto all’anno precedente, che ammontano a ben 4,2 mln, a cui aggiungere un milione e 435mila euro di diritti tv. Restano invariati i proventi da sponsorizzazioni e pubblicitari, in tutto 3 milioni di euro (2,99 per al precisione di cui 660mila euro dal main sponsor e 1,45 dalla Lazio Marketing nda). Il valore dei diritti alle prestazioni sportive dei tesserati, invece, è di 970mila euro, drasticamente diminuito rispetto al 2017 (2,68 mln).
Tra entrate e uscite, l’operazione è a dir poco elementare e fa sorridere la proprietà: il dato è positivo (1,9 mln). Un sintomo importante, di impresa sana, che l’anno scorso aveva segno meno. Leggermente all’insù i costi per i servizi derivanti dalle intermediazioni dei procuratori (180mila euro), vitto-alloggio-locomozione gare (460mila), biglietteria e steward (352mila), oneri di sfruttamento strutture sportive (27mila euro), spese sanitarie e per finire i romitaggi estivi (221mila), le spese amministrative, le divise sociali e le imposte pubblicitarie.
Gli stipendi, invece, sono in aumento. La stagione 2017/18 è costata alla proprietà circa 1,3 milioni in più rispetto al precedente esercizio, per un totale di 9 milioni di euro. L’aumento è principalmente dovuto all’assunzione di un secondo staff tecnico post Bollini (Colantuono e i suoi collaboratori) e probabilmente ai maggiori incentivi all’esodo corrisposti ad ormai ex tesserati. Otto dipendenti in più, 49 in tutto; tra loro i calciatori, passati da 26 a 29.
Intanto, il botteghino piange. Diminuiscono ancora i ricavi da gare che corrispondono a 1,64 milioni. Un pesante -20% rispetto al torneo precedente che diventa un abisso se paragonato a quello del 2015/16, quando lo stesso dato corrispondeva a 2,68 milioni.
I conti dell’ippocampo sono stati approvati lo scorso 26 ottobre a Formello, alla presenza del presidente del collegio sindacale, Ulderico Granata, e dei rappresentanti dei due patron: Luciano Corradi – che è anche amministratore unico della società – per la Omnia Service One di Claudio Lotito e Marco Moschini, delegato della Morgenstern, riconducibile alla famiglia Mezzaroma. Nel bilancio, infine, sono evidenziati anche i fatti di rilievo accaduti dopo il 30 giugno, da cui si evince che la campagna rafforzamenti estiva per il corrente campionato è costata alla società un milione e 80mila euro tra acquisti in prestito (5) e definitivi (15).
Nell’evoluzione prevedibile al 30 giugno 2019 si evidenzia che “il fabbisogno finanziario, qualora non coperto dalla gestione corrente, sarà comunque garantito da finanziamenti degli azionisti”. Ovvero, niente più anticipi in banca, ma dalle tasche di Lotito e Mezzaroma.