Se oggi l’arredo industriale dedica attenzione anche ai dettagli estetici, e se i designer scelgono soluzioni di arredo domestico con pezzi e stili derivanti proprio da componenti industriali, parte del merito (se non la parte maggiore) va probabilmente riconosciuta agli esponenti del Bauhaus, il movimento artistico e scuola di architettura, arte e design nata in Germania, di cui ricorre un importante compleanno.
Compleanno speciale per il Bauhaus. Era infatti il 1919 quando Walter Gropius aprì i battenti di questo istituto, e già nell’aprile dello stesso anno fu pubblicato il Manifesto e programma del Bauhaus statale di Weimar, in cui si leggevano già alcuni presupposti della filosofia di questo movimento, convinto che l’unione delle varie “discipline in una nuova arte del costruire avrebbe portato una nuova unità culturale”.
I principi del movimento. Le applicazioni concrete di questo pensiero sono attuali ancora oggi, a distanza esatta di un secolo dalla creazione dello stile Bauhaus: in un mondo che è dominato dalla serializzazione e dalla produzione di massa esiste ancora una scintilla di “umanità” che consente di caricare di significato anche gli oggetti più banali di uso quotidiano, come elettrodomestici, occhiali, giraviti, o ancora smartphone, automobili e così via.
Una missione di civilizzazione industriale. I protagonisti del Bauhaus hanno per primi rivolto la loro attenzione e la loro sensibilità al tentativo di coniugare scopo funzionale degli oggetti e cura estetica, puntando a una “civilizzazione industriale” che ha i suoi effetti ancora oggi. Sempre per restare nel pratico, basta guardare i vari oggetti prodotti industrialmente come sono caratterizzati da (seppur piccoli) dettagli estetici, per arrivare ai casi più evidenti, come le soluzioni di arredo industriale di Fami Storage System, che dedica alla progettazione e realizzazione dei suoi banchi da lavoro una cura simile a quella degli artigiani di una volta.
Un progetto rivoluzionario. D’altra parte, sin dal nome il Bauhaus chiariva la sua missione: letteralmente, la parola deriva dai termini tedeschi che significano “casa del costruire”, e si è contraddistinto come ambizioso progetto di giovani artisti e tecnici di grandi capacità, che hanno saputo realizzare e portare avanti per circa quindici anni (fino alla presa del potere da parte del partito nazionalsocialista in Germania) una scuola completa di arti e mestieri, con un programma culturale e sociale tanto preciso quanto orientato.
Imparare facendo. Le applicazioni e i settori di attività formativa di questo esperimento sono stati la pittura, la fotografia, la tessitura, il teatro, l’architettura, l’arredamento, l’urbanistica, e l’intera struttura della didattica si fondava sull’importanza della preparazione tecnologica, ispirandosi al principio dell’imparare facendo. Ed è proprio l’applicazione concreta di questi principi, che sono stati applicati in modo coerente anche nella prassi, che ha fatto del Bauhaus un movimento indimenticabile, improntato anche a una missione di civilizzazione industriale.
I festeggiamenti per il secolo. Per celebrare questo periodo fortunato sono state predisposte tantissime manifestazioni in tutto il mondo, e anche la nota casa d’aste inglese Sotheby’s ha deciso di organizzare una speciale seduta d’asta per omaggiare l’importante traguardo del secolo. Ne dà notizia Thomas Boyd-Bowman, Head of Sotheby’s Impressionist & Modern Art Evening Sales di Londra, spiegando che “il Bauhaus è ritenuto uno dei luoghi di nascita dell’arte e del design moderno e nel centenario della sua fondazione siamo lieti di celebrare la sua genesi, l’arte che lì è stata prodotta e l’influenza che ha avuto su generazioni di artisti, designer e architetti“. In concreto, la società metterà all’incanto “uno spettacolare dipinto di Kandinsky risalente a quel periodo accanto a un’importante opera di Oskar Schlemmer, due rarità nel panorama delle aste”.