Si riparte. La settimana lunga agli archivi ed ora quella… cortissima. Due partite ravvicinate dopo lo stop del campionato per l’impegno delle nazionali: sabato prossimo in casa con il Venezia e il 2 aprile in trasferta a La Spezia. In 180’ ci si gioca tutto: il possibile ultimo slancio o il rischio di rendere ancora più fragili equilibri già precari, indebolendo ulteriormente la posizione di classifica dei granata e di chi li guida. Si comincia con il Venezia: è la fase più delicata della stagione: una partita senza appello che la Salernitana e Gregucci devono vincere a tutti i costi per evitare i tuoni della proprietà e la contestazione ad oltranza dei tifosi. Un altro risultato negativo – anche un mezzo passo falso dei granata tra le mura amiche renderebbe la classifica precaria e spingerebbe la Salernitana nelle sabbie mobili della lotta per evitare addirittura i playout. Addirittura. Suona l’ultima campanella, insomma: la partita contro il passato di Gregucci nasce in un contesto surreale con gli spalti deserti per protesta o comunque senza l’apporto delle frange più calde del tifo. Gli ultras hanno già annunciato che diserteranno l’Arechi, perché delusi dal rendimento della squadra e dalla gestione societaria. La Salernitana, dunque, dovrà fare tutto da sola, prendendo a calci fantasmi e tabù. Lo stadio non è più alleato e il catino non bolle più, da tempo: i granata hanno perso tre partite di fila e in casa hanno toppato 4 volte nelle 5 uscite. Adesso sono formato gruviera e devono assolutamente cambiare passo. La nuova settimana ripartirà di nuovo dalla conta degli infortunati e gli indisponibili. Jallow è squalificato, l’arciere Calaiò infortunato e una valutazione definitiva dovrebbe essere presa entro mercoledì. Se l’arciere a metà settimana dovesse gettare la spugna (problemi al polpaccio che sta curando), si accenderebbe il lampeggiante e in prima linea toccherebbe ad uno tra Djuric e Vuletich. Poi si aprirà un ragionamento sul trequartista: Andrè Anderson è reduce da due partite in cinque giorni con la Nazionale e quando fu convocato l’ultima volta a febbraio, marcò visita ad Ascoli. Chissà che Gregucci agisca per analogia stavolta, visto che Rosina e Mazzarani scalpitano e si candidano per una maglia da titolare nella terra di mezzo. Nelle due settimane di ritiro a San Gregorio Magno, la Salernitana ha tenuto conto anche della condizione atletica e delle energie da gestire. Ci sono tanti diffidati e si giocherà a distanza ravvicinata. Gregucci ha sempre detto «la vita è adesso», evitando calcoli, ma Calaiò, ad esempio, non vorrebbe saltare per nessuna ragione al mondo la sfida da ex allo Spezia, proprio come il prossimo avversario Bocalon che rientra dalla squalifica, lucida gli scarpini e si prepara a ritornare all’Arechi con il suo Venezia, per farsi rimpiangere.
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