Ufficializzato solo ieri dalla Salernitana, Leonardo Menichini ha cominciato da giorni a preparare insieme alla squadra la delicata e decisiva sfida col Pescara. Il trainer di Ponsacco ha intenzione di schierare la squadra con il 4-2-3-1, dandole una configurazione più offensiva ma anche più equilibrata. L’intento del tecnico toscano è quello di provare a controllare i ritmi della partita attraverso il mantenimento del possesso palla, provando a lavorare di più sulle corsie laterali con le coppie di esterni e non affidandosi esclusivamente al guizzo del singolo. Bisognerà stare attenti alla capacità del Pescara di trovare la profondità con i suoi attaccanti ed in particolare con Mancuso, autore di una tripletta nel match dell’andata, ma la Salernitana sa bene che all’Adriatico non potrà fare troppi calcoli. Il pareggio le darebbe la certezza di disputare i playout, mentre la vittoria la toglierebbe da qualsiasi imbarazzo ed allora, seppure non in modo scriteriato, si dovrà provare a dare l’assalto a quei tre punti che sarebbero già dovuti arrivare contro Carpi e Cosenza. Così non è stato, ma in questa settimana così corta ed intensa Menichini non ha voluto più di tanto soffermarsi sul passato ma ha chiesto che la squadra guardasse solo al presente, concentrandosi esclusivamente sulla partita di sabato. Il Pescara vuole mantenere il quinto posto, ma difficilmente uscirebbe dal novero delle formazioni che disputeranno i playoff in caso di sconfitta e, dunque, dovrà essere la Salernitana a mettere in campo maggiori motivazioni e a far sì che le sue esigenze di classifica pesino di più. 4-2-3-1, dunque, con Casasola e Lopez ai lati di Migliorini e Gigliotti, Di Tacchio ed Odjer coppia centrale in mediana dietro una linea di tre rifinitori che avrà in Orlando e Jallow gli esterni e nel brasiliano Anderson il supporto più vicino a Djuric, l’unica punta di ruoli in partenza che potrebbe, però, essere affiancato in corsa da Calaiò. Dipenderà da come si svilupperà la partita ed anche dai risultati che matureranno altrove, ma la cosa più importante sarà avere un approccio più deciso alla gara e, magari, evitare di dover ancora una volta rimontare lo svantaggio iniziale. Novanta minuti potrebbero bastare per conquistare la salvezza, ma servirà una Salernitana diversa da quella degli ultimi tre mesi.
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