Salerno vive una delle vigilie più lunghe, in cui si mischiano l’attesa per le celebrazioni per l’imminente ricorrenza del Centenario e quella per la gara di Venezia. Al Penzo, domani pomeriggio, la Salernitana dovrà mettere una pezza ad una stagione scellerata e con troppi errori per evitare la retrocessione che sarebbe una macchia indelebile viste le premesse con cui si era partiti. La città si sta preparando all’evento del Centenario, ma aspetta anche la salvezza sul campo. Tradita, delusa, ferita, divisa per tutta una serie di fatti che meriterebbero libri interi, ora Salerno vuole evitare beffe e delusioni in questo giugno così denso di significato perchè i cento anni della Salernitana sono un evento da celebrare degnamente, ma, per quanto si voglia separare i piani, è chiaro che un bel sospiro di sollievo domani sera darebbe quella spinta in più, distenderebbe il clima che da troppo tempo è pesante in una città che da sempre era stata esempio di compattezza e senso di identità e che ha smarrito queste sue prerogative negli ultimi tempi. Sarebbe stato tutto più facile se dalla proprietà fossero giunti segnali che non ci sono stati. Domani è in programma la partita più importante della stagione, forse anche quella più importante dell’era Lotito e Mezzaroma. Dopo le promozioni e le Coppe, dopo il playout col Lanciano, giocato con la consapevolezza che la B non fosse più di tanto a rischio per la situazione economica ormai compromessa del club abruzzese, ora c’è una gara della verità in cui bisogna difendere la categoria che i patron avevano sempre indicato come il minimo garantito. Dalla B non si sarebbe tornati indietro ed ora tocca a Menichini ed alla squadra far sì che la promessa dei patron resti valida. In Laguna la Salernitana ha ricordi dolci, anche se non recentissimi. Il pari per uno a uno del giugno ’97 fu il primo passo verso la serie A conquistata con la trionfale cavalcata della stagione successiva in cui, ancora a Venezia, la Salernitana scrisse una pagina importante con quel roboante tre a zero che valse tanto in termini di autostima. Basterebbe un pareggio domani per colorare di nuovo di granata la Laguna, ma il giudizio sulla stagione che volge al termine non cambierà a prescindere dall’esito del match del Penzo come la convinzione che ci sia bisogno di voltare pagina completamente per restituire a Salerno quell’entusiasmo che da tempo è stato mortificato.
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