E’ una città sempre più imbandierata e colorata di granata. Salerno ha voglia di festeggiare la sua squadra, ricordando gioie e dolori della sua secolare tradizione calcistica che hanno accompagnato la storia della città ed anche le tante storie personali, le storie di tutti quelli che hanno riservato un posto di primo piano nel loro cuore alla Salernitana. La passione e l’attaccamento verso la propria squadra hanno sempre contraddistinto la città di Salerno, capace di balzare agli onori delle cronache nazionali per le imprese della sua squadra ma anche per il calore ed il colore della sua appassionata tifoseria, che anche di recente ha ricevuto i complimenti del proprietario del Venezia, Tacopina, ammirato dalla presenza in massa dei tifosi granata al Penzo. Parole di stima che facevano da contrasto con le critiche, i rimproveri, gli attacchi rinnovati anche dopo la salvezza soffertissima ottenuta ai rigori, che Claudio Lotito non lesinava nell’infuocato dopopartita. E’ tempo di festeggiare per Salerno, di celebrare la sua squadra e di approfittare dell’occasione anche per festeggiarsi, per darsi qualche merito, perchè la città ed i tifosi hanno davvero dato tanto alla causa granata in questo secolo di vita fatto, come è normale, di alti e bassi, di cadute e di nuovi inizi. C’è orgoglio e senso di appartenenza nel cuore e negli occhi di chi in questi giorni ha visitato la mostra organizzata dall’Associazione 19 Giugno 1919 ed i granata di oggi dovrebbero prendere esempio da quelli di ieri. Grimaudo, Pisano, Fusco, Breda, Tosto e tanti altri ancora hanno lasciato un ricordo indelebile, ma soprattutto un pezzo del loro cuore in questa città che non ha avuto la fortuna, finora, di frequentare con continuità la serie A, ma che ha sempre seguito con passione la sua squadra, facendo sentire un calore ed un sostegno ai calciatori tali da far passare in secondo piano la categoria in cui si militava. La storia della Salernitana non si può riassumere solo con i numeri, non si può liquidare con due percentuali dette a caso. Chi la pensa così fa torto all’orgoglio di una città che ha sempre avuto troppo poco rispetto a quanto ha dato. Basti vedere la passione e l’impegno con cui i salernitani hanno addobbato le strade di Salerno ed anche della provincia per festeggiare al meglio il Centenario. Di tasca propria, rinunciando anche a qualche ora di riposo, persone di tutte le età si sono rimboccate le maniche per testimoniare la loro passione con drappi, nastri, striscioni e tutto ciò che si può ammirare semplicemente alzando gli occhi. E’ qui la festa, quella di Salerno e della storia, che ha ormai cent’anni, della sua smisurata passione per una squadra che ha vinto tanto, se per vittoria si intende la capacità di emozionare e di far sì che la gente si identificasse in quella maglia, concetti estranei, forse, al modo di pensare di chi guarda solo ai freddi numeri e così facendo continua a marcare una distanza tra sé e la gente.
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