La Salernitana festeggia il suo primo secolo di vita. Dal 19 giugno 1919 ad oggi sono trascorsi cento anni in cui tra la squadra e la città si è stabilito un rapporto forte, viscerale, contrassegnato da gioie e dolori ma, soprattutto, da un profondo senso di appartenenza. Alti e bassi, vittorie e sconfitte come in ogni storia non sono mancati. Presidenti, calciatori, allenatori, dirigenti si sono alternati sulla scena, ma il protagonista principale di questa storia centenaria è il sentimento popolare, il tifoso comune di ieri e di oggi, sempre vicino alla squadra e desideroso di sognare sempre un futuro migliore ma, al tempo stesso,
orgoglioso delle sue radici, della sua storia, della maglia con l’ippocampo che ha fatto bella mostra di sé su tutti i campi di Italia. Il centenario della Salernitana è un evento che va oltre il tifo, il calcio, lo sport. E’ un fatto di costume, una pietra miliare nella storia della città di Salerno che ieri s’è ritrovata allo stadio Arechi, su impulso dei gruppi ultras, per un primo momento di festa collettiva. Giovani e meno giovani, uomini e donne e, soprattutto, tanti bambini si sono ritrovati sotto il vessillo granata per fare festa e per celebrare la Salernitana. Sul palco tifosi storici ed ex mai dimenticati hanno contribuito a rendere ancora più carica di emozione la serata alla quale sono stati invitati anche gli ultras delle tifoserie gemellate con quella salernitana. La festa di Salerno, della sua gente, del suo legame con la maglia granata s’è conclusa all’Arechi con i fuochi d’artificio, ma proseguirà secondo il calendario di eventi stabilito. E, si spera, possa essere non il momento culminante ma una sorta di scintilla che dia avvio ad un nuovo ciclo vincente anche sul campo. Salerno festeggia la sua squadra e la sua storia, ma si proietta verso il futuro nella speranza che il prossimo secolo di vita della Salernitana sia ancora più bello…