VENTURA, PRIMI PASSI IN GRANATA

Giampiero Ventura è in città e sta muovendo i primi passi da allenatore della Salernitana. Dopo una prima presa di contatto, anche se ufficiosa, risalente alle scorse settimane, da oggi il tecnico genovese di nascita sta prendendo confidenza con uomini e strutture dell’universo granata. Ventura ha visionato il Mary Rosy ed ha fatto un salto in sede, per poi dirigersi verso San Gregorio Magno, sede del ritiro estivo che scatterà il prossimo quindici luglio. Ci siamo quasi e, dunque, tocca far presto. Bisogna accelerare per recuperare il terreno perduto. Ventura era nei pensieri di Lotito da mesi, ma solo alla fine di giugno è stato ufficializzato e questo ha rallentato anche il mercato. Il tecnico avrà modo in questi giorni di lavorare a stretto contatto con il direttore sportivo granata, Angelo Fabiani, e col suo braccio destro, Alberto Bianchi, con i quali dovrà tracciare una mappa precisa delle priorità. In entrata c’è da fare, ma sfoltire in tempi rapidi è la prima missione della dirigenza granata che deve liberare spazio dal punto di vista economico e numerico per poter inserire i tasselli richiesti dal nuovo allenatore. Ventura ha adottato diversi moduli in carriera, raccogliendo i migliori risultati con il 3-5-2, ma raggiungendo l’apice dal punto di vista della proposta di gioco con il 4-2-4. Negli ultimi anni la Salernitana non ha mai costruito la rosa ad immagine e somiglianza del tecnico, allestendo organici in cui c’era un po’ di tutto e quindi adattabili a vari moduli. Nella scorsa stagione si era partiti col 3-5-2, ma sono stati proposti anche altri moduli senza che nessuno risultasse particolarmente efficace e funzionale. Ed è su questo che si misurerà la forza contrattuale di Ventura. Dalle scelte di mercato si capirà quanto e come il tecnico ligure avrà avuto peso e voglia di incidere. Da tempo Ventura e la Salernitana si erano giurati amore ed ora che il matrimonio è stato celebrato non resta che sperare che, dopo i confetti, non siano i difetti a prevalere sui pregi.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto