Il classico fulmine a cielo – apparentemente – sereno. Tiago Casasola ieri ha gettato la spugna. L’argentino ha lasciato il ritiro di San Gregorio Magno all’improvviso, poco dopo pranzo. Una decisione lampo, dopo appena tre giorni di romitaggio estivo. Uno squarcio nella quiete del ritiro gregoriano. Il difensore ex Alessandria, che si era regolarmente allenato al mattino, ha avuto un colloquio con il diggì Fabiani nel chiuso della foresteria. Il dirigente era arrivato in tarda mattinata, registrando un non meglio specificato malessere da parte di Casasola legato pare all’ambiente, forse alle motivazioni, chissà se alle aspettative. Insomma un muro. Da lì, la richiesta di mollare tutto. Di lasciare e andare via. Il club granata parla di “rientro nella sede di appartenenza”, cioè la Lazio. Ma Casasola non sarà aggregato alla formazione di Simone Inzaghi di stanza ad Auronzo di Cadore. L’ex difensore dell’Alessandria non aveva ancora firmato il prestito alla Salernitana, dunque non si tratterà di risoluzione dell’accordo: Lotito lo aveva trasferito alla Lazio per 3 milioni di euro a gennaio scorso, lasciandolo in granata a titolo temporaneo fino a giugno. Dopo l’arrivo di Ventura si era deciso di rispedirlo in granata. Casasola, però, ha salutato subito. Resta legato alla Lazio per altre quattro stagioni: la patata bollente ora passa al procuratore del giocatore, Nunzio Marchione, e allo stesso sodalizio biancoceleste che rischia di dover ritrovarsi sul groppone uno degli elementi che – soprattutto nella prima parte del campionato – aveva fatto meglio a Salerno l’anno scorso. Prima di Casasola, anche Mantovani e il baby Galeotafiore avevano lasciato San Gregorio Magno. Per l’ex capitano della Primavera del Toro, però, il discorso è decisamente diverso: è infortunato, ne avrà per un mese e mezzo. Una brutta tegola per Ventura e per lo stesso difensore, visto che salterà l’intero precampionato. Aveva accusato problemi muscolari durante le vacanze e, per questo, ha ritardato le visite mediche estive di rito. Dopo un consulto con Andrea D’Alessandro – neo responsabile sanitario del club – e con il medico sociale Leo, ieri mattina Mantovani è ritornato a Salerno con in mano diagnosi e… prognosi: si sottoporrà ad un lavoro riabilitativo per almeno sei settimane, a seguito di una “tendinopatia al flessore destro ed esiti di una lesione del muscolo otturatore”.
Giornata di addii, insomma. Alcuni improvvisi, altri forzati, altri ancora obbligati da cause di forza maggiore. E’ il caso di Alessandro Bernardini che oggi ha ufficializzato la sua separazione dal club granata a causa di un infortunio “strano” con cui combatte oramai da quasi due anni. Il difensore di Domodossola che già si era ridotto l’ingaggio al minimo sindacale per via dalla lunghissima degenza ha deciso di gettare la spugna. Almeno in B, almeno a Salerno. Berna torna in alta Italia. Proverà a curarsi li e poi magari riprendere a giocare con “un pizzico di salernitanità” dice che gli è rimasta dentro.