ROGO BATTIPAGLIA, CAMMARANO (M5S): “REGIA OCCULTA?”

“L’incendio di questa notte al deposito di lavorazione di pneumatici, che ha contribuito a inquinare un’aria già satura di veleni, conferma che i cittadini di Battipaglia vivono di fatto tra le mura di una bomba ecologica. Un episodio che segue di poche settimane il vasto incendio verificatosi alla Rigeneral Plast. Disastri ambientali verificatisi nel perimetro di una città che ha già l’onere di ospitare uno dei più importanti Stir di riferimento della regione, sebbene lo stesso impianto sia presente anche nella vicina Eboli. Ora basta. Bisogna porre un freno a tutto questo, mettendo in campo misure e provvedimenti straordinari. Impianti come quello andato a fuoco questa notte, disperdendo nell’aria una concentrazione chissà quanto elevata di diossina e polveri sottili, comportando la chiusura di scuole e negozi e costringendo i residenti di interi quartieri a vivere i prossimi giorni tappati in casa, non possono più coesistere a ridosso di centri abitati. Un danno perpetuo alla salute e all’economia di un intero territorio a cui dobbiamo porre un freno”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano.
“Il ministro Costa ha risposto immediatamente alle nostre sollecitazioni, dopo un recente incontro proprio a Battipaglia con la cittadinanza, convocando un tavolo tecnico con tutte le autorità locali. Ma ora tocca anche agli amministratori presentarsi a quell’appuntamento con proposte serie e non con semplici chiacchiere. Bisogna fare rete per restituire dignità e aria pulita alla gente della Piana del Sele, invocando controlli sempre più serrati sulle misure di sicurezza previste per impianti di questo tipo e lavorando a proposte tese a debellare episodi come quello di questa notte, che si ripetono con frequenza sempre maggiore. Invitiamo, inoltre, il ministero degli Interni, attraverso la Prefettura, a intensificare i controlli nell’ipotesi, che non va scartata a priori, di una regia occulta dietro i roghi di questi ultimi mesi”.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro