San Matteo 2019, una festa patronale speciale, diversa da quelle celebrate gli altri anni. C’era un clima di grande partecipazione stamani al duomo di Salerno, già gremito prima che iniziasse il solenne pontificale. Una celebrazione solenne iniziata con l’imposizione del Pallio a Monsignor Andrea Bellandi da parte del Nunzio Apostolico, lo svizzero Emil Paul Tscherrig.
Una fascia di lana bianca – larga 4-6 centimetri, ornata di sei croci e frange di seta nera, le cui due estremità ricadono sul petto e sulle spalle, che l’arcivescovo indossa nelle cerimonie particolarmente solenni all’interno della sua arcidiocesi o delle chiese
suffraganee della sua provincia ecclesiastica.Il pallio, segno di comunione con il Papa e impegno per i vescovi ad essere strumenti di comunione, è uno stemma liturgico d’onore e di giurisdizione e simboleggia la pecora smarrita e il Buon Pastore che dà la vita per il suo gregge. E proprio con questi passi il vescovo stamani ha preso la parola nel corso della celebrazione liturgica alla presenza tra gli altri dei precessori Gerardo Pierro e Luigi Moretti.
In prima fila e non accadeva da anni anche il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, il Prefetto Russo, il sindaco Napoli, il consigliere provinciale Sagarese in rappresentanza del presidente Strianese, il Rettore dell’Università degli Studi Tommasetti , il neo comandante dei Carabinieri
Trombetti, i comananti di tutte le altre forze dell’ordine, parlamentari, assessori e consiglieri comunali. Una celebrazione che ha registrato una grande partecipazione di fedeli non solo salernitani. Una festa
quella di San Matteo ha ribadito Il parroco del Duomo di Salerno don Michele Pecoraro che ha senso solo con la fede.