Tre organizzazioni operanti in ambiti territoriali diversi Salerno, Pontecagnano Faiano e Bellizzi, ma con un’organizzazione imprenditoriale con turni di lavoro, stipendi e utenze telefoniche dedicate. 24 mila richieste tra crack, cocaina e hashish in due mesi, un giro d’affari stimato di 5 mila euro al giorno. 15 arresti in flagranza di reato, 21 in totale le ordinanze eseguite oggi nell’indagine partita nel 2017 dall’osservazione di un gruppo operante a Montecorvino Rovella. Attraverso vari anelli di congiunzione l’inchiesta si è poi allargata ad altri fronti con un mercato di spaccio esteso su tutta la provincia di Salerno e che
coinvolge anche il comune capoluogo, in particolare la zona orientale. I pusher venivano pagati ogni settimana con un vero e proprio stipendio di circa 800 euro. E gli utilizzatori erano non solo tossicodipendenti dei territori immediatamente prossimi alle organizzazioni (Pontecagnano Faiano, Bellizzi, Salerno e Montecorvino Rovella) ma anche persone che provenivano dall’intera provincia, da paesi dell’alto Cilento, del Vallo di Diano nonché dell’Irpinia e finanche della Basilicata che non esitavano a sobbarcarsi un lungo viaggio per approvvigionarsi di consistenti quantitativi di droga. Nel corso dell’attività investigativa sono stati sequestrati 2 kg di sostanza stupefacente e 50.000 euro in contanti. Tre le organizzazioni fermate: per la procura avevano messo su un vero e proprio call center per la vendita della droga.