Gli ultras sul piede di guerra. L’allenatore in seconda (De Patre) che si sfila, presenta un certificato medico e va via. Ventura che si ritrova solo, senza il suo vice (al suo posto sarà promosso Lombardo) nel momento più difficile della sua gestione in granata. E’ la settimana più lunga per l’ex ct della nazionale Italiana da quando è a Salerno. E’ un momento delicatissimo in casa Salernitana che, a dire il vero, si ripete con una cadenza sistematica ad ogni stagione. Da oramai 5 anni a questa parte. Oggi è il momento di Ventura. E’ accaduto tutto ieri, nel giro di poche ore, ma i prodromi si erano registrati da tempo, per poi manifestarsi nella trasferta di Cittadella. Partiamo dal blitz.
Una delegazione del tifo organizzato ha avuto un lungo faccia a faccia ieri pomeriggio con Ventura al centro sportivo Mary Rosy. Gli hanno chiesto di fare da garante: «Fatti prendere giocatori subito, nel primo giorno di mercato, oppure vattene». Questo, parola più parola meno, il succo del discorso, durato oltre mezz’ora. Il trainer granata prima ha dovuto fare i conti con la perdita del suo vice, Tiziano De Patre. L’ex centrocampista del Cagliari ha presentato certificato medico, ha avuto un lungo colloquio con staff e società, ha manifestato la necessità di lasciare la Salernitana, ed al suo posto è stato sostituito dal match analyst Matteo Lombardo. Ventura ha poi parlato con la delegazione di tifosi della negatività e delle scorie dell’anno scorso che sono state eliminate e della squadra che ha bisogno di tempo. Il solito refrain, insomma condito anche dal ritiro che è servito a depurarsi, rasserenarsi e fare una ricognizione su tutto.
Si è parlato anche del secondo tempo di Cittadella e della reazione emotiva dello stesso tecnico contrariato dopo l’intervallo, perchè non si puó sempre assistere a una partita doppia, giocata bene dalla squadra solo quando decide di destarsi dal torpore. Infine ha posto l’accento su alcune situazioni che il ritiro potrebbe aiutare a far rientrare. Gli ultras però avevano imparato a memoria il canovaccio ed hanno invitato il tecnico ad andare oltre, perché quelle erano parole già sentite. Trite e ritrite. Ventura, scortato dal team manager Avallone, è stato invitato a fare chiarezza sugli obiettivi sportivi da raggiungere. Ci sono stati momenti di vivace confronto, soprattutto quando i supporter gli hanno ricordato la promessa di costruzione di una squadra in grado di competere per la promozione con tanto di comunicato pubblicato e sbandierato dal club lo scorso aprile.
Ventura ha replicato e ha spiegato di non aver mai ricevuto mandato di conquistare la massima serie, piuttosto di provare a disputare un buon campionato, magari da concludere con un piazzamento nei playoff. E’ questo il nocciolo della questione. Da una parte i tifosi che presentano la promessa; dall’altra Ventura che dice “la proprietà non mi ha chiesto questo”.
Il grimaldello, in un senso o nell’altro è il mercato di gennaio. «Visto che a noi l’hanno promesso – hanno tuonato gli ultras – fatti prendere giocatori buoni e subito, altrimenti…». Non c’è stato bisogno di concludere la frase, perchè pare che Ventura l’abbia completata a propria volta, manifestando determinazione a completare un percorso migliorando il tasso tecnico della squadra.